In Austria lo scoppio della posteriore destra di Vettel infrange del tutto le ultime speranze mondiali della Ferrari. E’ Raikkonen che tiene alto l’onore della squadra, per lui un podio fortunato figlio della lotta fratricida di Hamilton e Rosberg. Basta parlare di sfortuna, la stagione Ferrari inizia ad essere pessima.
Si era detto che le 4 gare estive avrebbero rappresentato lo snodo cruciale della stagione Ferrari. E’ e sarà così non solo nei termini che andranno a delineare la classifica delle rosse in questo mondiale ma soprattutto, cosa più importante, a capire come e se la Ferrari potrà nuovamente essere trasformata per cercare davvero di fare quel salto di qualità che non riesce da anni.
La prima di queste 4 gare ha avuto un esito negativo che il podio di Raikkonen non basta a salvare. Non parliamo di piloti, ma di scelte strategiche e di macchina. La Ferrari, lontana anni luce da Mercedes, anche in Austria ha voluto provarci. Per farlo ha azzardato disperatamente con coraggio, orgoglio ma poca lucidità.
Con Vettel si è provato a stare fuori con le gomme rosse al massimo della loro resistenza. Si tentava di sorprendere le Mercedes, giocandosi anche il jolly di sperare in una pioggia mai arrivata. Come a Spa qualche tempo fa, ancora una volta la gomma non ha retto tradendo Vettel mentre era in tesa al GP.
La Ferrari dice che il consumo della gomma fino a quel momento non aveva fatto pensare al peggio mentre Pirelli sostiene che erano a fine vita. Ce n’è abbastanza per montare un caso. Se vogliamo, Vettel, se n’è andato saltando l’usuale conferenza stampa segno che il suo malcontento comincia ad essere qualcosa di più che una semplice delusione.