La Ferrari è al lavoro su ben tre progetti contemporaneamente: lo sviluppo ancora in corso sulla SF16-H, la vettura del 2017 e il propulsore per il 2018.
E’ arrivato il momento in cui alcune squadre spostano i loro sforzi progettuali da quest’anno al prossimo. Le squadre più ricche e coinvolte nella lotta mondiale, invece, possono permettersi di sviluppare la monoposto 2016 e 2017 insieme. C’è però chi va oltre e porta avanti tre progetti, e questa sembra essere la Ferrari. Il team principal Maurizio Arrivabene ha dichiarato ad Autosport:
“Abbiamo un gruppo che sta lavorando sul progetto di quest’anno, un piccolo gruppo sul progetto dell’anno prossimo e un altro che lavora per il 2018, soprattutto sul fronte del motore”.
Arrivabene spiega così il focus sul 2016:
“Ho sempre detto che lavoriamo sulla monoposto 2016 perché il gap è ancora grande. Sono sicuro che in futuro lotteremo. Ci è mancata un po’ di fortuna, ma non siamo in debito con la fortuna; siamo in debito con noi stessi”.
Come ha spiegato il direttore della Gestione Sportiva di Maranello, il focus sul 2018 è incentrato sul motore.
L’anno prossimo cambieranno anche i regolamenti sulle power unit, con l’abolizione del sistema a gettoni che permetterà di lavorare sulle componenti del propulsore senza limitazioni. E’ possibile quindi che la ricerca sulla power unit 2018 sia già iniziata in virtù di questi cambiamenti, e sia ancora allo stato preliminare.
Uno studio della monoposto 2018, invece, sembra davvero prematuro, se pensiamo che le regole 2017 sono state decise da due mesi o poco più. Certamente la programmazione e l’anticipo sono fondamentali, ma è possibile che questo spezzettamento delle risorse sia una delle cause del ritardo della Ferrari?
E’ una domanda a cui è difficile dare una risposta, in assenza di paragoni con gli altri team, ma è palese che uno spezzettamento eccessivo delle risorse non permette di realizzare grandi risultati – vedi Red Bull che si concentra su telaio e aerodinamica. Ai tifosi Ferrari non resta che sperare.