Jenson Button è la prima vittima della modifica regolamentare in tema di team radio: l’inglese si è preso un drive through per essere stato assistito dal team durante una procedura di emergenza, data dal cedimento improvviso del pedale del freno. Una situazione che è stata risolta con degli aggiustamenti, o meglio delle indicazioni, che gli sono arrivate dai box e per le quali, ai sensi del nuovo regolamento, avrebbe dovuto effettuare un pit-stop, di fatto senza ricevere istruzioni per riparare il guasto, visto che i tecnici interverranno direttamente. Ma, data l’urgenza del problema, che esigeva una soluzione immediata, per di più in pista, l’intervento dei tecnici poteva, anzi doveva, essere considerato necessario, oltre che consentito. E proprio per questo si sono scatenate le critiche feroci del pilota inglese nei confronti della direzione gara.
Critiche condivisibili, anche ad avviso di chi scrive, perché in questo caso non era in gioco un miglioramento della prestazione, bensì c’era un evidente problema di sicurezza, visto che il pilota inglese certamente non poteva in alcun modo continuare a girare con la monoposto in quelle condizioni. E proprio per questo, l’aiuto del muretto era quanto mai necessario, data anche la complessità nel gestire una monoposto come quella attuale.
A questo proposito, era stato diffuso un booklet da parte della Federazione sulle comunicazioni che potevano essere consentite e quelle vietate. Comunicazioni per le quali, appunto, in presenza di un problema scatta l’obbligo di rientrare ai box o di ritirarsi. Nessun aiuto viene quindi consentito, anche per evitare indicazioni che possano comportare un aumento delle prestazioni.
Ma questa scelta da un lato è in contrasto con le scelte stesse della FIA, che per fare in modo di svolgere le gare in condizioni di sicurezza aveva espressamente consentito le comunicazioni che consentivano ai piloti di uscire da situazioni di pericolo e dall’altro finisce per frustare le possibilità di ciascun concorrente di rimanere in gara, anche a lottare per posizioni di vertice, obbligandoli a perdere diversi secondi, per non dire minuti, oltre a quelli che si scontano a causa del problema. E questo vale soprattutto per i problemi di immediata risoluzione, come nel caso di Button che pochi secondi dopo aver accusato e risolto il problema ha ripreso la sua normale marcia.
Lo strumento per risolvere la questione ci sarebbe: basterebbe esaminare le telemetrie di ciascun pilota (a disposizione degli stewards) e incrociare i dati con il team radio “incriminato” per valutare se ci sia stato un aiuto che abbia consentito di migliorare le prestazioni. Ma evidentemente, si preferisce sanzionare il comportamento a priori invece di indagare quali siano state le ragioni che abbiano richiesto una soluzione immediata del problema.