F1 | Trulli e Fisichella: “Dobbiamo tanto a Minardi!”

La Redazione di F1Sport ha incontrato Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella in occasione della giornata dedicata all’Historic Minardi Day ad Imola. I due driver italiani, protagonisti della F1 per un periodo temporale che va dal 1996 al 2011, hanno entrambi riconosciuto l’importanza del ruolo che il patron di Faenza ha avuto per le loro rispettive carriere. 

di Francesco Svelto e Giulio Scaccia 

IMG_20160625_113020Jarno, siamo al Minardi Day. Che significato ha per te questa giornata?

E’ un bel ritorno al passato. Io son partito da qui e sebbene abbia fatto solo sei gare sono state veramente importanti per la mia carriera.

Un ricordo particolare di quel periodo, seppur breve?

Ero uno giovane, alle prime armi, dovevo imparare a far tutto e proprio mentre iniziavo ad andare forte in Minardi fui “dirottato” in Prost. Però nell’ultimo Gran Premio in Minardi, in Canada, ero sesto prima che il motore si rompesse. Era un periodo bello, stavo iniziando a capire come dovevano esser fatte certe cose.

La F1 ti manca? Hai rimpianti?

No, assolutamente, soprattutto quella odierna. Ho fatto tanti anni, davvero non mi manca. Rimpianti? No, neanche uno! E’ andato tutto come doveva andare (sorride).

 

13495242_10210144854523560_8722714306807726693_nAnche Giancarlo Fisichella condivide con Trulli l’aver debuttato nella massima categoria motoristica mondiale con il team di Giancarlo Minardi. E anche per lui l’emozione del debutto è un ricordo fantastico. Ecco cosa ci ha riportato:

Devo tanto a Minardi, se non fosse stato per lui, che 20 anni fa mi fece debuttare, oggi non sarei qui. Giancarlo è stato un grande scopritore di talenti, ha messo per la prima volta in macchina me, Trulli, Webber, Alonso e tanti altri. Tutti noi dovremmo ringraziarlo. E’ una persona eccezionale e cosi tanta passione racchiusa in un solo uomo non l’ho mai vista in Formula 1. 

Giancarlo, sei reduce dal fantastico secondo posto di Le Mans, categoria che sperimenta di continuo nuove tecnologie, quali i concetti di ibrido e recupero dell’energia. Anche la F1 degli ultimi anni è molto impegnata su questi temi. Ritrovi delle analogie tra le due?

La Formula 1 si è evoluta tanto ultimamente. Io non ho molti termini di paragone in quanto una monoposto ibrida l’ho guidata solo nel 2009, quando ero in Ferrari. A Le Mans guido la Ferrari 488 GT, una vettura fantastica e sulla quale mi trovo molto bene. I risultati stanno arrivando, le performance anche su questo aspetto [dell’ibrido, n.d.r.] sono molto buone e io mi trovo molto bene. Spero proprio di continuare cosi.