F1 | Toro Rosso userà il retrotreno Red Bull

La Toro Rosso ha fatto sapere, tramite il suo team-principal, che l’anno prossimo verranno introdotti sulla vettura parti del retrotreno ereditati direttamente dalla “sorella maggiore”. Da Faenza si aspettano un grosso balzo in avanti in classifica.

di Francesco Svelto |

 

Un po’ come due fratelli che utilizzano gli stessi giocattoli, cosi Red Bull e Toro Rosso condivideranno un bel pezzo – e che pezzo – di vettura. Dal 2017 è previsto, infatti, che il team di Faenza usi il retrotreno ereditato direttamente dal team maggiore. E’ un aspetto molto importante, questo, che potrebbe permettere ai tori rossi (quelli italiani) di progredire ulteriormente sia come tecnologia a bordo della vettura, che come posizionamenti in classifica.

Raikk-Guti-Haas-Ferrari-2016A rivelare questo importante aspetto è direttamente Franz Tost, team-principal del team, che sottolinea come questa manovra vada ad affiancarsi a quella già annunciata e relativa al motore. Infatti Red Bull e Toro Rosso hanno ufficialmente raggiunto un accordo con Renault per la fornitura delle power unit (l’era della fornitura Ferrari è durata quindi un solo anno, approfondimenti nel nostro articolo: Renault con Red Bull e Toro Rosso nel 2017).

Power unit e retrotreno, ovvero il 50% se non di più del peso (inteso come importanza) della macchina. Ricordiamo che Red Bull e Toro Rosso erano già molto vicine, per concetti tecnici, gli anni scorsi. Sebbene i due team facciano capo alla stessa azienda, la regolamentazione della Formula 1 negli anni ha limitato fortemente la condivisione di componenti e il passaggio di informazioni da un team all’altro, allontandando di fatto i due team per quel che concerne le soluzioni tecniche sulle monoposto. Quest’anno però la forte interazione tra Ferrari e Haas ha rivitalizzato questo concetto (oltre a montare la medesima power unit, se dipingessimo di nero la SF15-T e la Haas VF-16 faremmo veramente fatica a trovare differenze tra le due) e Red Bull è intenzionata a sfruttarlo al massimo. Federazione permettendo.

Francesco Svelto