La gara di Baku si è rivelata davvero soporifera. Per fortuna a rompere la noia ci sono stati i team radio tra piloti e box. Alcuni divertenti, altri da prendere sul serio.
Il rifiuto di Vettel
Al nono giro la Ferrari richiama ai box Vettel per tentare l’undercurt su Ricciardo. Mossa non condivisa dal pilota tedesco. Netta la sua posizione: “siete di sicuri di questo?” Poco dopo vediamo la Ferrari sfrecciare sul rettilineo segno che Vettel ha preferito seguire le sue sensazioni. Dopo l’esperienza negativa di Montreal, il pilota ha giustamente pensato che solo lui può sentire più di tutti l’efficienza del mezzo al di là dei calcoli che gli ingegneri possono fare dal muretto. E’stata una scelta giusta e di grande personalità. Vettel ora si fiderà sempre delle strategia che il box penserà per lui?
Raikkonen
Un altra conversazione “colorita”“ ha caratterizzato la gara di Raikkonen. In un primo momento da buon compagno di squadra ha lasciato transitare Vettel per poi quasi ripensarci e con uno scatto d’orgoglio rivolgersi al box dicendo “Si ma ora ditegli di spingere altrimenti vado a riprenderlo.”
Hamilton
Più serie invece le comunicazioni che hanno riguardato Hamilton ed il suo muretto. Qui la conversazione ha riguardato un fatto regolamentare. Hamilton non era in grado riprendere il giusto settaggio della monoposto al fine di massimizzare la sua prestazione. Inutili le richieste di aiuto al muretto.
“Datemi una mano, o li tocco tutti questo bottoni” – “Lewis non ti consigliamo di farlo”
In breve ecco il senso del dialogo… ma è giusto?
Toto Wolf ha espresso un parere negativo nei confronti di questa regola che impedisce di aiutare il pilota. Effettivamente in una monoposto ipertecnologica non si può pensare che chi guida sfrecciando tra i muretti a più di 300 km/h sia anche in grado di trovare il giusto settaggio tra i 150 presenti su un volante di F1. Anzi, oltre che insensato in quanto limita la prestazione del mezzo , cosa in antitesi con un mondo che fa della performance il suo valore principe, è anche poco sicuro.
Su quest’area del regolamento sarà necessario intervenire ricorrendo al buon senso.
Intanto però questa è la regola e tali problemi non sono mancati né a Raikkonen né a Rosberg. Nico però è riuscito a trovare giusto settaggio anche grazie ai “post it” che tiene in abitacolo. In questo Rosberg si dimostra umile e lavoratore. Qualità che Hamilton, baciato da un talento cristallino, non ha quasi mai mostrato di avere.