F1 | GP Europa: la Red Bull si è persa tra le vie di Baku

Crollo prestazionale delle Red Bull nel weekend di Baku. Il nuovo tracciato mette in luce tutti i problemi che la squadra anglo-austriaca deve affrontare quando servono potenza e velocità.

Dopo quanto visto appena una settimana fa nel Gran Premio del Canada arriva un altro risultato deludente per le due Red Bull e questa volta va pure peggio con un Ricciardo incapace di lottare per le prime posizioni come avvenuto in qualifica e un Verstappen costretto a navigare nella parte bassa della top ten per tutto il Gran Premio.

Se in Canada i maggiori problemi sono derivati da una mancanza di velocità sul dritto e da un ritmo di gara comunque inferiore rispetto a Ferrari e Mercedes qui gli uomini capitanati da Horner hanno cercato di reagire togliendosi però soltanto la soddisfazione di scattare dalla prima fila con Ricciardo, qualificatosi terzo davanti alle due Ferrari, poi secondo al via grazie alla penalizzazione di uno stratosferico Perez su Force India motorizzata Mercedes.

Già dal venerdì mattina le cose non quadravano all’interno del box con Ricciardo primo a baciare i muretti della Città Vecchia di Baku e Verstappen costretto a subire distacchi abissali dalle due frecce d’argento.

Nel ricercare la prestazione nella notte tra venerdì e sabato meccanici ed ingegneri hanno optato per ‘scaricare’ totalmente l’assetto delle due monoposto presentandole cosi al via delle qualifiche e quindi del Gran Premio con un’impostazione aerodinamica estrema per riuscire a tenere testa alle velocità di punta impressionanti che questo weekend ci ha offerto in fondo al rettilineo di partenza ( addirittura 378 km/H raggiunti da Bottas su Williams).

Se per la qualifica questa tattica ha funzionato a metà permettendo a Ricciardo di scattare ottimo secondo e Verstappen nono ( sempre nel traffico ricercando il giro veloce) il Gran Premio si è rivelato invece avaro di soddisfazioni per i due piloti Red Bull anche qui costretti a rimediare oltre 1 minuto di distacco dal battistrada giungendo al traguardo settimo e ottavo.

Le stradine del circuito azero ci hanno mostrato una Red Bull sorprendentemente in difficoltà con la gestione delle gomme. Con una vettura impostata con un bassissimo carico aerodinamico sulle ali è toccato all’eccezionale telaio progettato da Newey a tenere letteralmente in strada le RB12 di Daniel e Max nella parte tortuosa del circuito.

pirelli_gomme_2Lavoro peraltro svolto egregiamente sul giro singolo ma risultato inconsistente sulla lunga distanza del Gran Premio causando ai due alfieri di casa Red Bull non pochi problemi durante i loro stint di gara costringendo gli strateghi del muretto box ad adottare una tattica inedita rispetto a tutto il lotto dei partenti impostando la gara sulle due soste ed utilizzando per l’ultima parte di gara le Pirelli Medium a banda bianca per provare a rimediare al forte degrado patito con le due mescole più soffici.

Questo stratagemma da parte del team è riuscito comunque ad evitare una debacle che sembrava annunciata dopo pochi giri quando Ricciardo ha visto prima scappare via Rosberg e poi si è visto risucchiare in rettilineo da entrambe le Ferrari. Daniel a gara terminata si è mostrato sorpreso riguardo ai problemi patiti:

“Il problema sono state le gomme. Quelle posteriori sono state impossibili da gestire. Forse il problema è stato delle temperature, forse era troppo caldo. Di sicuro dobbiamo capire cosa sia successo, speriamo di farlo in tempo per le prossime gare, è molto importante”.