La Formula 1 sbarca per la prima volta a Baku, capitale dell’Azerbaigian. La Ferrari dopo Montreal arriva sperando ancora di dire la sua per il mondiale.
di Giulio Scaccia
La Ferrari e tutto il Circus approdano nel circuito cittadino di Baku e le incognite sono tante, avendo potuto provare solo al simulatore. La pista è la seconda più lunga del mondiale e presenta un rettilineo che è il doppio di quello di Monza (2,2 km), una serie di curve veloci a 90° e tratti più lenti. Una sede stradale in alcuni tratti stretta. Verrebbe da assimilarlo, almeno per il rettilineo e per certe curve a Long Beach, mitica pista di fine anni ’70 e ’80.
Le caratteristiche dovrebbero premiare ancora la Mercedes e la Ferrari, meno la Red Bull. A Maranello si spera. Le ultime modifiche insieme alla ritrovata vena di Sebastian Vettel hanno fatto tornare il sorriso. Un sorriso a denti stretti, perché in Canada si è avuta la sensazione di una gara ancora una volta non gestita al meglio. Rimane poi l’incognita riguardo il lavoro e l’usura delle gomme, oltre a tutte le novità di un circuito da scoprire. Ma se vale per la Ferrari, vale anche per gli altri team.
Vettel mostra ottimismo. Seb ha sempre dimostrato buone attitudini sulle piste tortuose e questa potrebbe fare al caso suo:
Non conosco l’Azerbaigian e non vedo l’ora di andarci, ne ho sentito parlare molto bene. Sembra che il tracciato sia entusiasmante, in buona parte attraversa la città e in alcuni punti è molto stretto. In generale amo i circuiti cittadini, di solito sono molto difficili, con fondo irregolare e stretti; spero che anche Baku risponda a queste caratteristiche.
La Ferrari spera. Dopo 7 gare delle 21 in programma, la classifica si è accorciata, con un ritorno prepotente di Lewis Hamilton a solo 9 punti da Nico Rosberg. Sebastian Vettel è a 38 punti. Non è una distanza incolmabile, soprattutto nel momento in cui è iniziata una lotta intestina all’interno del team Mercedes. Nella lotta potrebbe essere un alleato prezioso Daniel Ricciardo, a 47 punti. O forse un avversario in più. Questione di punti di vista.
La Rossa cerca ancora la prima vittoria. Magari il talento di Vettel e qualche buona intuizione che fino ad ora è mancata potrebbero sul cittadino di Baku fare la differenza.
Seb non perde l’ottimismo e rilancia:
Noi non ci arrenderemo mai e del resto non vedo perché dovremmo farlo, visto che in Canada la macchina era fantastica. La rincorsa è difficile, ma il Mondiale è lungo. E io so solo pensare positivo. Invitando i tifosi a fare lo stesso.