Nuova stella
Si è vero, se Hamilton e Rosberg non avessero fatto il “pasticcio dell’anno” la gara sarebbe stata una questione privata tra loro. Ad impressionare non è stata la vittoria in sé di Verstappen ma la sua capacità di portare alla fine la sua missione senza nessuna sbavatura.
A 18 anni e 7 mesi, più giovane vincitore della storia, ha saputo reggere ad una pressione pazzesca. Prima gara in Red Bull dopo le polemiche per la girandola di sedili con Kvyat, prima occasione utile, tanti giri con alle spalle una Ferrari affamata guidata da un pilota molto più esperto di lui. Qui Verstappen è stato strabiliante. Il record di precocità andrà negli annali, il modo con cui si è portato a casa questa vittoria ha messo a tacere tutti facendolo percepire davvero come un campione. Ora dovrà confermarsi, ma saprà farlo. Max ha dimostrato che in questa F1, dove la macchina prevarica il talento del pilota, il campione vero con le sue capacità l’asticella della prestazione … eccome se la sposta! Kvyat avrebbe vinto? Chissà …
Red Bull mette le ali
Helmut Marko è l’altro vincitore del week end. Probabilmente non se l’aspettava nemmeno lui. La Formula 1 ha bisogno di personaggi e storie da raccontare per riconquistare la folla. L’incidente tra Hamilton e Rosberg avrà fatto andare su tutte le furie i capi di Mercedes ma ha entusiasmato il pubblico. Ora saranno tutti curiosi di vedere come andrà tra i due in quel budello di prima curva chiamata St. devote a Monaco. Nemmeno a farlo apposta già tra meno 15 giorni. La gente vuole questo. Verstappen invece è un volto nuovo, un teenager che ha realizzato i sui sogni e che può essere l’ambasciatore di una fetta di pubblico che, diciamocelo senza giri di parole, la F1 supernoiosa e tecnologica ha annientato. Max è un’opportunità di nuova popolarità che il Circus deve saper cogliere. Questa Formula 1 ne ha troppo bisogno.