F1 | Monza, Coldani in SIAS, modifiche al circuito sotto accusa

Marco Coldani è entrato  Consiglio di Amministrazione di SIAS che, ora, ha completato il suo organico in via definitiva. Il Vicepresidente di ACI Milano, uomo di fiducia di Ivan Capelli, è stato designato procuratore della società e direttore dell’Autodromo nella prima seduta della gestione Zanchi.

biassonoOra che la squadra di Peter Zanchi è al completo, c’è subito il primo nodo da affrontare ed è proprio quello relativo alla modifica della Curva Grande, sul quale – come riportato dal portale infonodo.org – da un lato incombe un’inchiesta della Magistratura monzese e, dall’altro, è il pomo della discordia tra Dell’Orto e Capelli, al quale Zanchi è ora chiamato a dare soluzione.

Infatti, l’appalto per le modifiche è stato dato inizialmente allo Studio Dromo di Jarno Zafferli, il quale ha progettato la modifica senza possedere il requisito della certificazione rilasciata da una o più federazioni sportive previsto dal bando del 7 agosto 2015, che richiedeva “il possesso di una o più attestazioni rilasciate da ente certificante (sono escluse le Federazioni sportive) relative ai servizi di simulazione prestazionale e valutazione dei rischi in pista” (articolo 5.2).

In assenza di questi requisiti, Hermann Tilke aveva posto il proprio veto alle modifiche, ma il bando è stato successivamente ripresentato in favore di JAZ Studios di Jarno Zafferli. La delibera è stata approvata in teleconferenza il 23 dicembre scorso, con la formula del cottimo fiduciario dopo il ritiro del bando di gara del 7 agosto per mancanza dei requisiti previsti dal Codice degli Appalti Pubblici (ai sensi dell’articolo 70 comma 6, il termine per l’aggiudicazione avrebbe dovuto essere non inferiore a 80 giorni, mentre nel bando era di 25).

Ancora una volta, la stessa persona; questo sospetto è alla base dell’inchiesta che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza sta portando avanti a seguito dell’esposto presentato dal progettista tedesco, per fare chiarezza sulle procedure seguite da Dell’Orto, culminate da ultimo con il deposito dell’istanza per la Valutazione di Impatto Ambientale, il 4 maggio scorso.

Proprio per questo, il neopresidente Zanchi ha predisposto una diffida nei confronti di Francesco Ferri, anche lui sfiduciato, affinché non firmi ulteriori documenti a nome di SIAS S.p.A., società dalla quale è stato sollevato dall’incarico di procuratore; insieme ad Andrea Dell’Orto, il boss della Innexit prendeva le decisioni senza coinvolgere ACI Milano, Ente che veniva coinvolto solo per l’approvazione delle delibere.