F1 | GP Monaco: Ferrari, così non va

A Monaco la Ferrari delude ancora. Ormai non è più una sorpresa, le rosse in questo 2016 arrancano. Questa Ferrari non è pronta per la sfida mondiale. Monaco ce ne ha dato la certezza.

 Lo start

Al via la pioggia è intensa e la gara viene fatta partire dietro la SC. Le posizioni delle due Ferrari non sono buone. Reduci da un sabato di passione Vettel e Raikkonen occupano la quarta e l’undicesima piazza. Questo perché la Ferrari va a fasi alterne o meglio quando conta non va. Velocissima nelle ultime libere del venerdì, incredibilmente come in Spagna, anche a Monaco la rossa di Vettel si pianta nel giro veloce della Q3. A serbatoio scarico e gomme nuove la Ferrari è come una pistola che si inceppa col colpo in canna, il perché è un mistero. Raikkonen, sesto in qualifica, paga altre 5 posizioni per la sostituzione del cambio. La SF-16H persiste nel mostrare cronica la sua mancanza di affidabilità. Su una pista come quella di Montecarlo per Raikkonen -che ci metterà del suo per uscire di scena- partire così indietro è già una condanna.

Al via della gara scappa subito Ricciardo inseguito da Rosberg che però non riesce a tenere il ritmo della Red Bull. Rosberg fa da tappo al gruppo, Hamilton lo passa e la Ferrari prova una mossa col senno di poi sbagliata. Ferma Vettel presto per il cambio gomme e lo rimanda in pista in mezzo al gruppo. Pessima strategia che gli costerà il podio.

Raikkonen

Era il momento di incidere per Iceman. In classifica generale rimane per un soffio davanti a Vettel  e questo la dice lunga sulla portata dell’occasione gettata al vento. Rosberg non era in giornata e Raikkonen era il suo primo inseguitore, un’occasione da cogliere al volo. Partito indietro per colpe non sue -sostituzione del cambio- sbatte da solo al tornantino della vecchia stazione danneggiando la sua monoposto. L’ala si infila sotto la Ferrari, Raikkonen riesce a percorrere il tunnel ma non può rientrare ai box in quanto la sua vettura è impossibilitata a sterzare verso sinistra. Prende la via di fuga e si ritira. Un errore banale, da principiante che la dice lunga sul momento della Ferrari. Oggi non si poteva sbagliare, ci sta il contatto ma un errore così nel punto più lento del mondiale proprio no. L’asfalto che lo ha tradito era viscido ma l’esperienza da veterano doveva salvarlo. Voto bassissimo.

Vettel

Rimane una Ferrari in gara, quella di Sebastian Vettel. Viene fermato ai box nel momento sbagliato e subisce il sorpasso della Force India di Perez. La Force India nella sua storia era andata a podio per la prima volta nel 2009 a SPA con alla guida Giancarlo Fisichella. La Ferrari si mostra talvolta anche veloce ma il traffico la penalizza. Per la prima volta quest’anno in una gara dallo svolgimento regolare si vede la Ferrari tagliata fuori dal podio. Accade in modo netto e a parità di gomme Perez sulla sua Force India non subisce mai serie minacce da Vettel. Eccola qui la portata della delusione. La Ferrari nella contesa mondiale oggi non c’è.

Basta scuse

Va bene inseguire la Mercedes, ok trovarsi a lottare con una Red Bull che fino a qualche gara fa stava dietro. Trovarsi però ad inseguire una Force India è segno che in Ferrari quest’anno qualcosa non va. E’ evidente e sotto gli occhi di tutti. La SF-16H non è una “macchinaccia” ma non è in grado di superare la performance della vettura dello scorso anno. Rispetto al 2015 la Ferrari anziché migliorare è peggiorata. In qualifica ed in gara. I problemi sono evidenti, nelle regolazioni affrettate e nel poco feeling che i piloti sentono alla guida. Il fatto che alla sesta gara della stagione si perda terreno non solo dai leader del campionato, ma anche da Red Bull e Force India, è segno che il processo di affinamento della monoposto non sta andando nella giusta direzione. Questo però non è un problema di oggi ma una costante che si verifica da anni. Sono cambiati molti volti tra tecnici e piloti ma si ripresentano sempre gli stessi problemi. Trovare il bandolo della matassa sembra impossibile.