F1 | Monza, il duro comunicato SIAS sulle dimissioni di Capelli

Dopo le dimissioni di Ivan Capelli dal Consiglio di Amministrazione di SIAS, la società che controlla e gestisce l’Autodromo Nazionale di Monza, è arrivato un durissimo comunicato stampa in cui non solo respinge al mittente le accuse di mettersi di traverso nella trattativa con la FOM di Bernie Ecclestone, ma di fatto segna la rottura tra il suo Presidente Andrea Dell’Orto e il Presidente di ACI Milano, etichettato nella dichiarazione come semplice “consigliere” di SIAS.

Frattura che si è consumata in queste ultime ore, soprattutto per la divergenza tra i due sulle opzioni di rilancio dell’Autodromo e su quanto sta emergendo dal dossier di Bernie Ecclestone e dagli atti del Collegio sindacale di SIAS sui conti dei due principali rappresentanti dell’ente. Proprio per questo, oltre alle dimissioni di Capelli e di Enrico Redaelli, è imminente la convocazione dell’assemblea dei soci nei prossimi giorni per discutere della richiesta di revoca di Dell’Orto e del Consiglio di Amministrazione, richiesta che è stata bollata dal presidente di SIAS come “incomprensibile e infondata“.

Ma c’è un passaggio del comunicato stampa che lascia perplessi: Dell’Orto ha affermato che la SIAS si sta impegnando anche finanziariamente per destinare e reperire le risorse necessarie al rinnovo del contratto con la FOM, pari a circa 7 milioni di Euro su 19 totali. Se però è stato anche detto in passato che era quasi impossibile reperire i fondi, com’era possibile allora destinare una cifra analoga per la realizzazione della chicane che tagliava la Curva Grande? A questo proposito, nel comunicato SIAS si legge:

In questo senso SIAS spa è sempre più impegnata non solo per il rilancio dell’autodromo ma anche per fare in modo che dal 2017 si corra ancora il Gran Premio di F1 a Monza. Proprio a tal fine, oltre a mettere a disposizione parte delle risorse economiche per il rinnovo del contratto, in questi giorni stiamo lavorando intensamente con istituzioni e partner per arrivare a una soluzione positiva della vicenda e supportare la trattativa in corso. E’ pertanto da respingere ogni interpretazione maliziosa che attribuisce a SIAS ritardi o impedimenti nel rinnovo dell’accordo.”

Dichiarazioni che destano qualche dubbio alla luce del fatto che sono state proprio le iniziative dei vertici della SIAS a rischiare di far saltare la trattativa e a far dire ad Angelo Sticchi Damiani,  presidente dell’ACI, che la partita per Monza era conclusa, anche se poi c’è stata la provvidenziale smentita. E anche l’ultima mossa di Dell’Orto di sostituire i due consiglieri dimissionari con Gianangelo Bravo, direttore dell’ufficio internazionalizzazione delle imprese, e Cristina Colombo, direttore dello sport presso Regione Lombardia, non è stata felice, tanto che è stata bocciata dal Collegio sindacale. Ancora una volta, due nomi provenienti dalla politica avrebbero influenzato i destini del circuito e del Gran Premio, ma sembra che il destino dell’attuale Consiglio di Amministrazione della SIAS sia segnato. Tra l’altro, l’appellativo “consigliere” dato a Capelli finisce per essere riduttivo, se si pensa che ACI Milano è l’ente dal quale dipende la società che gestisce l’Autodromo