F1 | Cambi al regolamento: ecco come avvengono

F1 Commission e Consiglio Mondiale

La F1 Commission è l’organo federativo più “basso” ed, in quanto ente FIA, ha il compito di supervisionare il mondo della Formula 1 sotto gli aspetti dei regolamenti e della sicurezza. Anche tale organo è composto da varie entità della categoria regina, e più precisamente:

  • Bernie Ecclestone (detentore dei diritti commerciali del brand F1)
  • Jean Todt (in quanto presidente FIA)
  • Tutti i rappresentanti dei team iscritti
  • Quattro organizzatori di Gran Premi europei
  • Quattro organizzatori di Gran Premi extra-europei
  • Rappresentanti degli sponsor, dei fornitori di motori e degli pneumatici

F1 Testing Silverstone, England 8 - 9 July 2014Si può notare dai componenti che è una specie di Stategy Group ma riconosciuto ufficialmente dalla FIA ed allargato a più entità. La particolarità sta nel fatto che i rappresentanti specificati prima possono convocare delle riunioni ogni qual volta lo ritengono opportuno (di solito gli incontri avvengono in concomitanza dei weekend di gara per questioni logistiche) anche eventualmente per valutare le proposte dello SG od anche per avanzarne delle nuove non valutate dallo SG.

Le decisioni prese nell’ambito della Commissione F1 non vengono applicate in maniera immediata bensì vagliate dal Consiglio Mondiale del Motorsport (o WMSC), che è il massimo organo decisionale della FIA. Ad esso non appartengono membri tecnici ma è composto da ben 26 entità, tra cui rappresentanti dei principali automobile club del mondo, un rappresentate dei piloti, uno per le case costruttrici e… Ecclestone (ovviamente). Il ruolo del Consiglio Mondiale è quello di ufficializzare una modifica al regolamento che potrà essere soltanto approvata e firmata dall’Assemblea Generale (in sostanza la firma finale di Jean Todt) a meno che non rappresenti una minaccia per la sicurezza dei piloti.

Quando si arriva ad una decisione definitiva ed ufficiale, quindi, il cammino non è quasi mai liscio e privo di ostacoli.
I team di F1 combattono tra di loro perché non ci sono interessi, per i più potenti, di venire incontro alle richieste ed alle esigenze di quelli che lo sono meno (soprattutto da un punto di vista economico). Quando invece sono d’accordo, i team uniti combattono contro FIA e FOM. Ecclestone, poi, tira la barca al suo mulino in fatto di introiti (diritti commerciali) e la FIA deve tenere a bada tutti più garantendo il rispetto degli statuti. Insomma, un caos! Esattamente quello che è successo dopo le qualifiche di Melbourne.

Francesco Svelto