F1 | Max Verstappen, Toro scatenato

A Melbourne il giovane pilota della Toro Rosso ha esagerato. Un conto è il suo indiscutibile talento, un altro il rispetto per il team. Qui Max è immaturo quanto è veloce!

Lo scorso anno Max Verstappen è stato sicuramente la sorpresa della stagione. Da rookie, ancora minorenne, ha sempre guidato con aggressività e quel pizzico di incoscienza tipico di chi un giorno diventerà campione.

Oggi Max campione non lo è ancora e certi atteggiamenti non possono che essere considerati “sopra le righe”. Domenica a Melbourne ha esagerato. Le due Toro Rosso nonostante una gara andata al di sotto delle aspettative erano entrambe in zona punti al 9 e 10 posto.

Per il Team Italiano, con sede a Faenza, un risultato comunque importante da gestire senza rischi. Verstappen poteva rovinare tutto. Al di la dello svolgimento della gara, sul finale si è lamentato nei riguardi del compagno Carlos Sainz che lo precedeva, giudicandolo lento. Max ha preteso di passare, mentre per il team la priorità era portare entrambe le monoposto a punti.

Australian F1 Grand PrixLa lotta con Sainz è stata vera, nessuno dei due ha mollato ma Verstappen durante l’attacco ( evitabilissimo in ottica di gestione posizioni da parte del team) ha causato un contatto che solo per pura fortuna non ha rovinato la gara di entrambi.

 è un ragazzo di sicuro avvenire, ma deve molto alla scuderia che da anni crede in lui tanto da portarlo nella categoria regina ancora minorenne. In cambio non gli chiederanno mai di alzare il piede ma certamente pretenderanno che usi di più il buon senso. Per Toro Rosso finire senza punti, per una collisione tra le due macchine, sarebbe stato un vero danno.

Alessandro Francese
Alessandro Francese
Appassionato di sport, motori e Alfa Romeo ho sempre cercato di fare dei miei interessi un lavoro. Dalla tesi su Gianni Brera al mio impegno quotidiano in una concessionaria, almeno in parte, credo di esserci riuscito. Questo però è solo l'inizio! "Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere." Cit. Ayrton Senna

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