F1 | Ferrari e Mercedes sono davvero così vicine?

La Ferrari afferma di avere raggiunto la Mercedes in termini di potenza, ma è davvero così o il margine con Stoccarda è ancora da colmare?

9 febbraio 2016 – Nei giorni scorsi, Massimo Rivola ha fatto una dichiarazione piuttosto pesante sui dati di potenza della Power Unit Ferrari, affermando senza problemi che in termini di potenza ha raggiunto i rivali tedeschi della Mercedes.

Parole che fanno seguito a quelle di Maurizio Arrivabene, Sebastian Vettel e Sergio Marchionne, pronti a pregustare un facile (a dire loro) dominio nel corso del 2016, battendo anche in modo netto la Mercedes, così come dichiarato anche alla fine dal 2015 da Bernie Ecclestone interpellato dai giornalisti che gli chiedevano un pronostico sulla stagione che va a iniziare.

Dichiarazioni entusiastiche che ricordano molto quelle che hanno accompagnato l’arrivo di Fernando Alonso, defenestrato senza tanti complimenti alla fine del 2014 e che in 3 stagioni su 5 è arrivato secondo, più o meno vicino alla conquista del titolo, senza mai riuscirci.

Ma l’interrogativo che ci si pone è un altro: quali informazioni ha Rivola per fare un’affermazione di questo tipo? Ovverosia, visto che i dati delle potenze dei motori rimangono top secret anche dopo che queste vengono congelate nello sviluppo, come è stato possibile per il direttore sportivo della Ferrari averne notizia? Che si fosse riferito ai dati del 2015? Il mistero rimane e, con esso, i dubbi sulla reale portata delle dichiarazioni, visto che secondo alcune indiscrezioni giornalistiche la risposta della Mercedes non si sarebbe fata attendere.

Sarebbe infatti in elaborazione una versione aggiornata della Power Unit di Stoccarda, che secondo Andy Cowell, responsabile motori di AMG, incrementerebbe ancora la potenza del motore termico. E se il dato fosse confermato in pista, unico vero giudice delle prestazioni delle vetture e dei piloti,  allora per i tifosi e l’entourage della Ferrari quelle parole potrebbero rappresentare nulla di più che un miraggio. Di certo, a Stoccarda non stanno a guardare, come invece qualcuno pensava o forse sperava, e il ventilato dominio a mani basse della Ferrari sembrerebbe, a tutt’oggi, nulla di più che un’illusione. Ma il verdetto finale, come detto, spetta alla pista e al cronometro.