Fernando Alonso, dopo la seconda giornata di test di martedì, parla del possibile confronto al vertice tra Ferrari e Mercedes e a suo avviso non ci sono dubbi: la W07 anche nel 2016 sarà la vettura da battere. A nulla valgono, infatti, gli squilli di tromba di Sebastian Vettel, migliore sia del primo che del secondo giorno nella classifica dei tempi, visto che ad avviso dell’asturiano la Mercedes non ha scoperto tutto il suo potenziale.
Il pilota della McLaren, ex-ferrarista, conscio del fatto che la Mercedes sta macinando chilometri in cerca del punto di rottura che non è ancora stato individuato, è convinto che il vero potenziale della Casa di Stoccarda non si vedrà nei test ma verrà fuori solo a Melbourne. Troppo poche, ad avviso dello spagnolo, due settimane di test per capire qual è il livello prestazionale della vettura, che uscirà allo scoperto nel corso della prima gara.
McLaren e Mercedes, infatti, sembrano viaggiare di pari passo, cercando principalmente di accumulare chilometri per testare l’affidabilità dei componenti, mentre altri team come la Ferrari sono andati subito in cerca della prestazione, accumulando un numero di giri sufficienti a coprire una gara ma inferiore rispetto ai rivali di Stoccarda e al team di Paragon. Ecco perché, ad avviso dello spagnolo, la W07 si rivelerà come la Mercedes più forte di sempre, considerato anche che Rosberg lunedì ha ottenuto il quarto tempo nella classifica girando con le gomme medie, a conferma che il potenziale della Mercedes è incredibilmente elevato.
A ben vedere, gli entusiasmi dopo i primi due giorni di test, in cui Vettel aveva fatto sempre segnare il miglior tempo della sessione, non danno la cifra di quelli che sono i reali valori in campo, con una Mercedes che si è nascosta abilmente (mercoledì hanno girato insieme Rosberg e Hamilton e la W07 ha accumulato oltre 160 giri, ndr) e la Rosa di Maranello che ha voluto dimostrare a se stessa e all’ambiente di essere in grado di cercare e trovare prestazioni e affidabilità. Ma, probabilmente, anche la W07 sarà dura da battere… a Melbourne l’ardua sentenza.
