Zandvoort : Per chi ama le corse, Zandvoort è sinonimo di grandi imprese ma anche di grandi tragedie. Quello che succede il 21 giugno 1970 è una delle più atroci morti nella storia delle corse. Il sabato durante le qualifiche, Courage ottiene un positivo nono posto in griglia. Forse la De Tomaso comincia ad ingranare. In gara, Courage ha un buon passo e riesce ad arrivare addirittura al settimo posto, ad un passo dalla zona punti. Fino al ventitreesimo giro. La De Tomaso, per cause mai accertate (foratura? Olio in pista?), nella veloce piega a destra prima del tunnel Oost chiude anticipatamente la curva ma anzichè sterzare tira dritto verso la dunetta posta all’esterno. Chiaro evento di sottosterzo. L’impatto è terribile. La De Tomaso rallenta da 260 km\h circa a zero in meno di 60 metri. Nel fortissimo urto, i serbatoi si squarciano e inondano la vettura di benzina che prende immediatamente fuoco; ne consegue un rogo devastante, impressionante, tragico. I soccorsi sono dilettantistici e non sanno che fare nonostante arrivino sul luogo dell’incidente pochi istanti dopo. Inoltre, nell’impatto, i fili del telefono sono stati strappati e i marshall di vedetta poco distante dall’incidente non posso chiedere rinforzi. Un’altro commissario, in una torretta distante un centinaio di metri, vede una densa coltre di fumo e una sagoma in tuta bianca muoversi freneticamente vicino all incendio. Convinto che si tratti del pilota, comunica alla direzione gara che Courage è illeso.. ma non è così. I commissari, incapaci di domare le fiamme, seppelliscono letteralmente la carcassa della De Tomaso per spegnere le fiamme visto che per il pilota, neanche loro sapevano chi fosse, era chiaramente morto. La notizia dell’errore della direzione corsa arriverà solo a gara terminata. L’unica consolazione è che sembra che uno pneumatico abbia colpito alla testa Courage uccidendolo sul colpo e risparmiandoli una morte atroce. Tale tesi è confermata da Brabham che ha dichiarato di aver schivato per un soffio il casco del pilota il giro successivo all’incidente.
La tregedia di Courage colpisce duramente la Formula 1 che da allora vieterà di dare notizie sulle condizioni dei piloti dopo un grave incidente non prima di un’analisi medica. Colpisce anche la De Tomaso che interrompe lo sviluppo della 505 e colpisce duro anche un uomo vero come Frank Williams che arriverà a chiamare il figlio Jonathan Piers in onore dell’amico. La tragedia di Courage ha colpito anche noi a distanza di anni che non abbiamo potuto vedere altre gesta di un grandissimo pilota capace con il talento e con un coraggio unico di fare la differenza in piste come Rouen, Enna, Caserta, Pau o Langford dove vai forte solo se hai pelo sullo stomaco.