Daniel Ricciardo analizza la situazione in Red Bull in vista del 2016, esprimendo tutto il suo rammarico per non aver ottenuto i motori Mercedes.
12 gennaio 2016 – Daniel Ricciardo ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto pessimistiche sulle possibilità della Red Bull per il 2016, essendo convinto che anche per la prossima stagione i problemi che attanaglieranno la scuderia di Milton Keynes saranno gli stessi del 2015.
La causa è principalmente una: non aver insistito per l’arrivo dei motori Mercedes, avendo virato bruscamente sulla Ferrari, con il risultato di ottenere un nulla di fatto da Maranello e ritornare verso i motori Renault, che ancora una volta rappresentano un ripiego. Una scelta sbagliata che ha inevitabilmente portato a diversi problemi dal punto di vista della progettazione e dell’assemblaggio tra Power Unit e il resto della vettura. Cosa sulla quale Ricciardo non è rimasto silente; anzi, ha bacchettato la sua squadra anche per incapacità dei progettisti di adattarsi anche alle nuove regole sui musetti, che invece hanno portato dei benefici dalla gara di Silverstone, quando dopo diversi tentativi in pista è stato portato il nuovo musetto.
Però, da questa gara in avanti, Ricciardo e Kvyat hanno iniziato una lenta risalita verso le posizioni più consone al team di Horner e Newey, anche se il ritorno al vertice è ancora dii là da venire. Proprio per questo, l’australiano avrebbe voluto sin dalla metà del 2015 che l’accordo con la Mercedes fosse cosa fatta. Invece, quello che è successo è noto, compreso il possibile forfait, poi rientrato, del team di Milton Keynes.
Di certo, una situazione non facile, che ha indotto Sebastian Vettel a cambiare aria dopo 4 titoli mondiali conquistati grazie al team di Horner e Newey. Infatti, il continuo rimpallarsi delle colpe tra la Red Bull e la Renault ha fatto sì che le due realtà vivano da separate in casa, visto che la Régie è tornata anche con il proprio team dopo l’acquisto della Lotus e la Red Bull sta continuando a subire una partnership tecnica che, detta in modo abbastanza chiaro, non vuole. E su questo anche i due piloti sono d’accordo. Come uscirne? Non è dato sapere, allo stato; certo è che l’amarezza è tanta per quello che poteva essere e non è stato.