F1 e la sua crisi: e se fosse un’opportunità?

04 novembre 2015 – Tante volte nel passato ci sono state crisi economiche e sociali, crisi profonde e prolungate da cui non sembrava esserci via d’uscita, eppure con impegno e desiderio di uscirne le crisi sono finite e sono state seguite da periodi di benessere, superiore al precedente.
Partendo da lontano, l’esempio maggiore è stata la Grande Depressione degli anni ’30, che insieme alla Seconda Guerra Mondiale ha distrutto mezzo mondo, salvo poi riprendersi alla grande negli anni ’50 e ’60. Negli anni ’70 è tornata la crisi e ci fu l’austerity, ma negli anni ’80 è tornato un benessere crescente. Quindi, se tanto dà tanto, quando l’attuale crisi finirà potrà seguire un periodo certamente migliore.
Voi lettori vi chiederete che c’entra tutto questo con la F1. A prima vista niente, ma una crisi è sempre una crisi, che sia sociale o economica, o sportiva in questo caso.
E’ evidente che la F1 attuale non è al top della forma – i piloti non si divertono, la competizione in pista è scarsa, la tecnologia è costosa e incomprensibile al grande pubblico – perciò è possibile parlare di crisi. Ma è altrettanto evidente che si stanno compiendo grossi sforzi per uscirne.
Renault-power-unit-2015-vista-posteriorePer prima cosa, è stata concessa più libertà nello sviluppo dei motori, in modo da permettere a motoristi come Honda e Renault di recuperare; nuovi circuiti entrano nel mondiale, non tutti appartenenti allo stereotipo dei tilkodromi freddi e anonimi, anzi alcuni capaci di entusiasmare piloti e pubblico – ne abbiamo una prova per quanto riguarda il Messico; la probabile entrata di costruttori storici, come potrebbe essere Aston Martin se acquisirà la Force India, e di Renault se acquisirà la Lotus; il possibile ingresso di nuovi motoristi, anche indipendenti, come Ilmor. Dulcis in fundo, la rivoluzione 2017 che porterà livelli di velocità forse mai visti.
Per concludere, è possibile che la situazione in cui versa la F1 possa essere un’opportunità per migliorarsi e crescere ancora di più, fino a tornare a essere di diritto la categoria regina del motorsport a quattro ruote.
Marco Bottamini
Marco Bottamini
Seguo la F1 dal 2000, GP di Suzuka... Da allora, il mio amore per la regina del motorsport è diventato indissolubile. Ogni domenica è un rito, un brivido, un'emozione, sull'onda della velocità.

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