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F1 Horner: la Power Unit non ha influito sul progetto 2016

30 Novembre 2015 – A detta di Chris Horner, il fatto che solo da pochi giorni a questa parte la Red Bull sia riuscita a trovare una Power Unit per il 2016 non ha influito significativamente sul progetto della vettura.

di Pierpaolo Verri e Marco Bottamini

Indipendentemente da quello che deciderà Renault riguardo al suo futuro nel Circus, i vertici Red Bull si sentono al sicuro, dopo gli ultimi mesi di incertezza. Come dichiara Chris Horner a Motorsport.com “Red Bull ha un contratto firmato” per la fornitura delle power unit nella stagione 2016, anche se al momento non può dichiarare con quale motorista si siano accordati, ma promette che presto “verrà tutto a galla”.

Inoltre, alla domanda se il ritardo nell’accordo sui motori influenzerà l’andamento dei “bibitari” nella prossima stagione, il Team Principal Red Bull risponde:

“Abbiamo progettato quattro diverse varianti della vettura 2016. Questo ha inevitabilmente portato a un ritardo, ma dato che nel 2016 i regolamenti saranno stabili è tutto in divenire […] Tutto il team a Milton Keynes sta facendo un super lavoro per tornare nei tempi prestabiliti”.

red_bull-renaultUn Chris Horner pertanto tutto sommato ottimista in ottica 2016. Il Team Princiapal è certo che con una power unit all’altezza la Red Bull potrà tornare a competere ad alti livelli, pur restando convinto di come il 2016 sia in ogni caso un anno di transizione per la scuderia. Il fatto che nel prossimo anno i regolamenti tecnici resteranno invariati è sicuramente un punto di forza per la squadra austriaca, la quale in questa stagione ha comunque potuto contare su un buon telaio (il fatto che i migliori risultati siano arrivati su piste ad alto carico come Singapore e Budapest ne è la dimostrazione). La speranza di Horner quindi è che abbinare un motore in grado di sviluppare più cavalli rispetto a quello di questa stagione a un telaio performante possa permettere a Red Bull di togliersi qualche soddisfazione in più rispetto alle poche raccolte nel 2015.

Che Red Bull potesse trovare un accordo con un motorista era naturale pensarlo, dato che il team ha un accordo con Ecclestone per partecipare al mondiale di Formula 1 fino al 2020, e lasciare vorrebbe dire pagare una salatissima penale; resta da chiedersi quale motore sarà. Tutti gli indizi portano a Renault, che avrà chiesto delle scuse a Mateschitz per il comportamento tenuto quest’anno, oltre a un sostanziale aumento dei costi di fornitura, ma da cosa deriva la sicurezza Red Bull? E’ probabile che l’accordo preveda la fornitura di motori endotermici Renault 2015, mentre le componenti ibride sono tuttora “made in Red Bull” e continueranno a esserlo nel 2016, mentre il motore termico dovrebbe essere sviluppato da Mario Ilien. Perciò le power unit che userà RB il prossimo anno non potranno chiamarsi Renault, dovranno avere il nome di un brand legato a Renault, oppure saranno “unbranded” ovvero senza nome. Alla luce di tutto questo, se anche Renault dovesse lasciare, le poer units che useranno i “bibitari” non avranno molto a che vedere con quelli della casa della Losanga, per cui almeno per il 2016 avranno le spalle coperte a Milton Keynes, in attesa degli sviluppi sulle future power unit.

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