F1 ACI e Assolombarda in soccorso di Monza?

10 ottobre 2015 – La notizia di giovedì, secondo cui l’ACI sarebbe disposta a scendere in pista per aiutare la SIAS nella delicata vertenza per salvare il Gran Premio di Monza, segue di qualche giorno un altro interessamento “istituzionale”, quello della rinnovata Assolombarda, derivante dalla fusione tra l’unione degli industriali di Milano e quella di Monza e Brianza, che si è resa disponibile a supportare la causa dell’Autodromo nazionale.

Ma è proprio la fusione stessa a destare alcune perplessità, tra cui quelle del Presidente della SIAS Andrea Dell’Orto, che certamente si attende un aiuto concreto da parte delle realtà imprenditoriali lombarde per poter affrontare con sufficienti capitali a disposizione la trattativa con Bernie Ecclestone. E proprio per questo motivo, l’atteggiamento degli imprenditori milanesi su questa tematica è a tutt’oggi un punto interrogativo. Una domanda alla quale occorre rispondere in tempi anche abbastanza brevi, visto che la scadenza di dicembre si avvicina sempre di più.

E, poi, c’è un altro problema da risolvere, anche abbastanza gravoso: quello del buco di bilancio che sta allarmando e non poco i vertici di ACI Milano, che dovrà essere presentato al Collegio sindacale della società e che fa capire quanto difficile sia ancora la strada che porta al rinnovo del contratto che consentirebbe di mantenere l’appuntamento italiano della Formula 1 sul tracciato brianzolo. Infatti, nemmeno i risultati del Gran Premio d’Italia appena concluso in termini economici non consentono di avere certezze di carattere economico, visto che i ricavi sono inferiori rispetto alle perdite e che per ripianare il debito è stato necessario ricorrere all’utilizzo di tutto il fondo di riserva legale. E proprio perchè a questo punto occorre intervenire, si fa strada proprio la strada dell’intervento diretto di ACI Italia, che fu rifiutato dalla precedente amministrazione di ACI Milano e che ora potrebbe essere visto diversamente.

Di certo, il compito affidato a Ivan Capelli e al suo staff, in primo luogo Andrea Dell’Orto e Francesco Ferri, direttore dell’Autodromo, è particolarmente gravoso e irto di difficoltà e la prima cosa da fare, imposta per legge, è la riduzione delle perdite, che se non diminuiscono a meno di un terzo portano all’aumento di capitale o alla riduzione del capitale sociale. E il tempo stringe, visto che a dicembre la trattativa con Ecclestone dovrebbe essere conclusa. Di certo, i colpi di scena non sono finiti…