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F1 Storia: GP Italia 1988, un trionfo dedicato al Drake

03 settembre 2015 – Monza sta alla Formula 1 come la Formula 1 sta a Monza. Non c’è nulla da fare, da quando esiste la Formula 1 a Monza ci si è corso sempre, salvo nel 1980. Un circuito che non ha mai smesso di regalare emozioni in una storia ultranovantennale che in questo frangente rischia di sparire con un colpo di spugna. Ecco perché l’anteprima storica del Gran Premio d’Italia riguarda una delle edizioni più significative di questa lunga storia, quella che ha salutato il più  grande costruttore di sempre, Enzo Ferrari, in quel caldo 11 settembre 1988 che ha regalato al Drake il più bello dei tributi che si possono riservare a un costruttore.

L’antefatto della gara è il Leitmotiv della stagione 1998, uno scontro che ha un’unica, grande e indiscussa protagonista: la McLaren MP4/4, un vero e proprio missile affidato alla coppia che ciascun team manager vorrebbe avere… o forse no: Alain Prost e Ayrton Senna. E chi, molto probabilmente non li voleva era proprio Enzo Ferrari, ben abituato a gestire con sapiente maestria le rivalità, ma che quasi sicuramente avrebbe avuto più di qualche grattacapo con quei due piloti. Ma le loro capacità di guida in quel 1988 esplosero in modo deflagrante, tant’è che fino a quella gara vinsero in tutti i circuiti del Mondiale 1988. E anche a Monza non vollero assolutamente cedere, andando a prendersi la prima fila dello schieramento, mettendosi dietro le Ferrari di Berger e Alboreto.

Sulle tribune c’è uno striscione che sembra quasi profetico: “Gerhard – Alboreto, lassù il Drake vi guarda”. Lui che a Monza di gioie ne ha vissute tante e anche tanti dolori forse è veramente stato l’artefice di qualcosa di incredibile che si sarebbe consumato di lì a poco. La gara è tra Senna e Prost, per gli altri non c’è scampo, il loro vantaggio cresce a dismisura… fino al giro 30. Prost fa segnare un tempo assurdo: 1’36″672, chiaro segno che c’è qualcosa che non va. Infatti, 4 giri più tardi, il francese rientra ai box con il motore rotto e si ritira. Un sospiro di sollievo per Senna, che sembra al sicuro della vittoria e va piano come da istruzioni del box McLaren. Ma al giro 49 ecco che quello che sembrava impensabile alla vigilia: Senna deve doppiare Jean-Louis Schlesser, ma alla prima variante i due non si capiscono e finiscono entrambi fuori! Un errore che spalanca la strada del successo alle due Ferrari, che percorrono due giri in parata osannate dal pubblico e la gara finisce come forse lo stesso Ferrari avrebbe voluto. Alboreto rivela in conferenza stampa che alla fine lui e il compagno di squadra erano persino giunti a spingere, per omaggiare degnamente il Drake sulla pista di casa, là dove molte delle pagine del mito Ferrari sono state scritte e molti campioni hanno trovato la loro consacrazione.

Cristian Buttazzoni
Cristian Buttazzoni
"Life is about passions. Thank you for sharing mine". (M. Schumacher) Una frase, una scelta di vita. Tutto simboleggiato da un numero, il 27 (rosso, ma non solo)

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