F1 Pino Allievi a Pit-Talk

9 settembre 2015 – Ieri è andata in onda la prima puntata della seconda stagione di Pit-Talk, il programma radiofonico a cura della Redazione di F1Sport.it

Ospiti di questa puntata Pino Allievi della Gazzetta dello Sport, Alessandro Francese di F1Sport.it e Eugenia Capanna della MTSchool.

Nel corso della puntata che potete riascolta dal banner sotto, Pino Allievi ha parlato sia del problema alla partenza di Kimi Raikkonen che della situazione delle trattative per il rinnovo del contratto tra l’Autodromo Nazionale di Monza e la FOM di Ecclestone.

Di seguito vi riportiamo alcune dei passaggi della lunga intervista di Pino Allievi a Pit-Talk:

Su Raikkonen:

“Quello che ha fatto Raikkonen non è accettabile da parte di un pilota che ha fatto più di 220 GP tu non puoi impappinarti come mi impappino io ogni tanto al semaforo quando quando cerco la stazione radio che più mi interessa e la macchina mi resta ferma.

Io ho la netta sensazione che Raikkonen, supportata da qualche parere che non posso rivelare, che Raikkonen non conosce a fondo la nuova procedura di partenza e ha fatto stallare la macchina.

Per me già è stata una sorpresa la sua conferma.”

Sull trattative peril rinnovo del contratto di Monza:

“Io ero presente all’incontro tra Maroni e quelli della FIA e con quelli di Monza ed Ecclestone perché mi ha invitato Ecclestone voleva che fossi presente perché mi ha detto almeno ti rendi conto del livello al quale si discute. Ho trovato un Maroni molto collaborativo, un maroni che voleva chiudere, ho trovato nettamente impreparati i responsabili di Monza, quelli che dovevano trovare i soldi. Io capisco le difficoltà, capisco il fatto che ci sia una nuova gestione che ancora si porta dietro i danni della precedente gestione, però non puoi presentarti da Ecclestone senza avere delle carte in mano, non puoi andare e dire beh i soldi non li abbiamo tu facci uno sconto sul GP, perché se domani mattina Ecclestone, che vuole 25 milioni, dicesse di chiudere a 20 milioni, non ci sono neanche i 20, ma non ci sono neanche i 15.”

Poi ha concluso:

“È un fatto di uomini non di paese, continuiamo a dire il paese il paese ma sono gli uomini che sono scadenti, non è un giudizio che io voglio dare sui responsabili da Monza non sono così presuntuoso da giudicare le gente io giudico solo i fatti, e mi auguro che i nuovi responsabili di monza riescano a torvare una soluzione, la merita Monza”