26 settembre 2015 – Tra Fernando Alonso e la Ferrari il rapporto non è stato certamente idilliaco e questo è risaputo, tant’è che nei giorni scorsi sono arrivate le parole di Mauro Forghieri, di cui abbiamo già dato conto in un precedente articolo, che ha rivelato di essere stato l’artefice della cacciata di Alonso dalla Ferrari.
Oltre alle parole di Forghieri, però, ne sono arrivate altre di segno analogo dal versante del pilota spagnolo, tanto per far capire che il divorzio tra l’asturiano e la Rossa è stato consensuale, e portano la firma di Flavio Briatore. Il manager di Verzuolo, che è anche manager del pilota di Oviedo, in una intervista al quotidiano spagnolo El Mundo, ha rivelato che la rottura si è consumata per alcuni atteggiamenti da parte degli uomini della Ferrari che non vedevano di buon occhio lo spagnolo, uno su tutti il “tagliatore di teste” voluto da Marchionne, Marco Mattiacci, senza il quale ad avviso di Briatore Alonso probabilmente sarebbe rimasto.
Mattiacci, forse, ad avviso di molti era l’uomo giusto per iniziare una rivoluzione all’interno della Scuderia, ma il suo operato si è rivelato essere un cumulo di teste rotolate (Marmorini, Tombazis, Fry), probabilmente senza un vero e proprio ricambio (visto che, per esempio, James Allison aveva già un ruolo di vertice all’interno dello staff tecnico del team), anche se va detto che la Ferrari aveva già valide risorse al proprio interno. La cosa che però ha fatto più scalpore è che in questa grande operazione di pulizia ci è finito dentro anche lo spagnolo, sul quale venivano scaricate tutte le responsabilità del fallimento della SF14-T. Mattiacci – artefice dell’arrivo di Sebastian Vettel a Maranello -, però, è stato allontanato a fine stagione per lasciare spazio a Maurizio Arrivabene per non essere stato abbastanza influente nel Circus, quindi verrebbe da pensare che se ci fosse stato un altro Team principal forse le cose sarebbero andate diversamente.
Ma lo spagnolo, probabilmente, ha assunto anche colpe non sue, dopo le sue ormai celebri esternazioni che hanno fatto pensare gli addetti ai lavori che pensasse troppo a parlare e troppo poco a sviluppare la monoposto (con tutte le limitazioni regolamentari) e le sue dichiarazioni hanno spesso fatto infuriare Luca Cordero di Montezemolo. Di certo, il ricordo che lascia dietro di sè a Maranello sembra tutt’altro che positivo, visto che anche Kimi Raikkonen recentemente si è espresso sulla possibilità di aiutare Sebastian Vettel nel momento del bisogno, parole che non ha mai proferito nei confronti dell’asturiano. Ma, forse, stando anche alle parole del suo manager, nemmeno lui pare avere un buon ricordo della sua esperienza a Maranello…