19 agosto 2015 – A volte le gare sono segnate da un destino che unisce le sorti dei piloti e delle scuderie e, forse, anche delle piste. Sappiamo bene, infatti, che da diversi anni il Gran Premio del Belgio si corre sul circuito di Spa-Francorchamps, in quella che viene definita l’università della Formula 1, ma quella che vogliamo raccontare come anteprima storica del Gran Premio del Belgio è un’altra storia, una di quelle che solo a pensarci mette i brividi per quella che è stata una sorta di incredibile coincidenza.
Sappiamo bene anche, infatti, che dal 1973 al 1982 (eccezion fatta per il 1974) la gara si svolse sul tracciato di Zolder, una gara che nel 1982 avrà un epilogo tragico, con la scomparsa dell’Aviatore, Gilles Villeneuve, in quel drammatico 8 maggio in cui era alle prese con la guerra al nemico giurato Pironi. Quell’evento scosse in modo indelebile Enzo Ferrari e tutto l’ambiente della Formula 1, che decise nel 1983 di tornare a Spa.
Ma l’anno successivo, il 1984, la Formula 1 decise di correre un’ultima volta a Zolder, in una gara che per come si svilupperà avrà un forte impatto emotivo nei tifosi ferraristi e non solo. Iniziamo dalle prove, che si disputano in doppia sessione con Warwick che nella prima ottiene il miglior tempo. Quello che accade il sabato, però, ha dell’incredibile: Alboreto e Arnoux sono primo e secondo, mandando tutti in visibilio e portano i giornalisti da Forghieri. Come mai un cambiamento così radicale? Furia minimizza, pochi cambiamenti e tutti minimali. Allora la domanda si sposta sulle gomme: saranno state loro a cambiare il ritmo delle Ferrari dopo solo un giorno? Non si sa…
Alboreto e Arnoux, così, scattano dalla prima fila, pregustando un possibile trionfo con tanto di doppietta, ma il francese scatta male infilato da Warwick. L’italiano, appena partito, saluta tutti e se ne va, mentre Arnoux è costretto a battagliare nelle posizioni di rincalzo da un problema alle gomme. Le due McLaren, intanto, escono fuori dai giochi, ma non sono le uniche. Questa ha tutta l’aria di essere una corsa a eliminazione, visto che tra gli altri vanno fuori anche Mansell, Patrese, Brundle, De Cesaris, Winkelhock, Boutsen, Laffite… Una gara che taglia fuori oltre metà schieramento e che si rivela massacrante anche per la concentrazione dei piloti: ne è la dimostrazione Arnoux, che dopo aver portato avanti una bella rimonta a seguito del pit-atop, va in testacoda e cede le posizioni a Piquet e Rosberg. Ma al Campione del mondo e al pilota della Williams va male, perché al primo viene costretto al ritiro per la rottura del motore mentre il secondo sbaglia i calcoli della benzina e viene costretto a rallentare proprio all’ultimo giro, regalando il podio al francese sulla seconda Ferrari.
Alboreto invece domina incontrastato dall’inizio alla fine, distanziando Warwick di ben 42 secondi e Arnoux di 1’09”. Gli altri? Tutti doppiati a partire da Rosberg, De Angelis e il debuttante Senna, non c’è storia. La gara e il palcoscenico sono tutti per loro, le due Ferrari, che regalano al Drake la più suggestiva delle sue gioie terribili, andando a dare l’addio a Zolder nel modo più emozionante e suggestivo, con un ideale passaggio di consegne tra il numero 27 che fu di Villeneuve e che diventa di Alboreto, lanciandolo poi in orbita per la corsa iridata del 1985, anno dal quale si correrà solo a Spa-Francorchamps. Quella vittoria, dunque, è nel segno, nella memoria di Gilles Villeneuve, campione indimenticato che idealmente ha completato quello che la sessione di qualifiche di quel terribile sabato 8 maggio 1982 ha bruscamente interrotto.