7 luglio 2015 – A Silverstone Hamilton vice e allunga in classifica sul compagno rivale. Non è stata una vittoria come tante, nella gara di casa è valsa il sorpasso nella classifica di GP consecutivi con almeno un giro in testa a Jackie Stewart e l’aggancio al suo capo Niki Lauda nei successi in terra inglese. Soprattutto Hamilton ha vinto di personalità, rimettendo grazie anche alla pioggia, l’elemento umano al centro di una categoria tecnologicamente orami esasperata.
Personalità
Si sa, la fortuna aiuta gli audaci, e la scelta del britannico sicuramente è stata anche fortunata. Nel momento topico della gara è stato Hamilton via radio a dire “voglio il cambio gomme” in un momento in cui ancora l’acqua sul tracciato non cadeva in maniera copiosa. Un giro dopo la scelta è divenuta vincente, con Rosberg costretto a rientrare perdendo tempo e prendendo rischi con le slik. Scelta simile è stata quella di Raikkonen, errata nel tempismo, in quei momenti basta un attimo e solo il fiuto dei campioni può aver la meglio sulle convinzioni del muretto.
Ad Hamilton è andata bene, ma poteva anche andar in modo diverso. Impressiona la personalità con cui ha fatto la chiamata al team, prendendosi da solo la responsabilità di una scelta tanto importante.
Già dal venerdì il britannico diceva : “la squadra ha fatto scelte che non ho condiviso in pieno, d’ora in poi sulla strategia di gara deciderò io”.
Fenomeno
Ogni generazione di piloti ha avuto il suo uomo simbolo, da Lauda a Senna a Schumacher. Hamilton caratterialmente così diverso sta diventando il pilota britannico più vincente di tutti i tempi. In patria sta diventando un simbolo, fuori sta diventando è diventato una vera star. Le sue frequentazioni al di fuori delle piste, è ad ogni evento che conti dalla Boxe ad Hollywood, lo rendono non solo una star ma un ambasciatore della F1, un vettore incredibilmente importante per una F1 in cerca di appeal e personaggi. Hamilton sta diventando o è diventato il vertice ed il riferimento della F1 nel mondo.
Tecnologia esasperata
Un dato va analizzato. Se con tutto il rispetto la Wolf nelle libere del giovedi era a metà classifica tenendosi dietro mostri sacri come Alonso e Button è chiaro che qualcosa in formula 1 non quadra. In condizioni normali è davvero impossibile capire dov’è il talento di chi guida le monoposto. Con una Mercedes molti piloti potrebbero vincere, anche se pochi potrebbero farlo come fa Hamilton. Solo in condizioni particolari, quando viene a mancare l’aderenza ed è il pilota a dover gestire la vettura solo con la propria sensibilità le cose cambiano. Hamilton l’ha dimostrato in testa al GP, in coda l’ha dimostrato Alonso conquistando il suo primo punto stagionale, la mancanza di carico ha affossato le Williams ma soprattutto le Ferrari a podio con Vettel per pura fortuna. Le macchine contano troppo rispetto ai piloti, sarebbe bello riequilibrare un pò i valori. Non può piovere ad ogni GP.