F1 McLaren, calvario senza fine

23 Giugno 2015 – Ennesima debacle per il binomio McLaren-Honda, con il secondo doppio ritiro consecutivo dopo quello in Canada. Nonostante i tanti aggiornamenti, la casa di Woking sembra aver fatto qualche passo indietro.

Ennesimo week-end da dimenticare per la McLaren-Honda, che sul circuito di Spielberg ha raccolto un altro amaro risultato. Entrambe le vetture del team di Woking non hanno tagliato il traguardo: Fernando Alonso è rimasto coinvolto nell’incidente al primo giro con Kimi Raikkonen, mentre Jenson Button si è dovuto ritirare al decimo giro, a causa del malfunzionamento di un sensore. La gara austriaca è l’esatto quadro della stagione del binomio anglo-nipponico, e man mano che si va avanti con il campionato, la MP4-30 sembra fare notevoli passi indietro.

Partendo dal Canada, dove erano stati portati sostanziali aggiornamenti alla power unit, mirati soprattutto all’affidabilità del motore giapponese, e arrivando in Austria, questi update hanno portato ad un doppio ritiro, anche se nel caso di Alonso si è trattato di un incidente. Ma la sostanza non cambia. A differenza dei piccoli team, che faticano a migliorarsi a causa della mancanza di fondi, la McLaren continua ad investire molto ma a raccogliere poco, anzi niente.

La situazione sta iniziando a diventare pesante, soprattutto se si guardano i proclami fatti ad inizio stagione. I miglioramenti non sembrano funzionare, anzi producono l’effetto contrario. E nonostante tutto, entrambi i piloti continuano ad affermare che questa sia la direzione giusta, quando è evidente che gli step evolutivi della MP4-30 hanno fatto regredire la competitività dei due campioni del mondo.

Ora saranno fondamentali questi due giorni di test, nonostante l’incidente di Alonso abbia un po scombinato i piani di lavoro del team. Ma la sensazione è che da qui, al termine della stagione, ogni gara sarà un test. Infatti proprio in Austria i due piloti del team di Woking hanno girato con due configurazioni aerodinamiche diverse, con Alonso che ha usato il nuovo muso in stile Williams e Red Bull, mentre Button ha utilizzato la precedente configurazione.

Ciò che realmente serve alla Honda sono si i chilometri per guadagnare esperienza, ma serve soprattutto una direzionalità nel lavoro, visto che la Honda ha investito e continuerà ad investire molto sul progetto F1. Certo è che per tutti gli appassionati è un vero dolore vedere due campioni del mondo del calibro di Jenson Button e Fernando Alonso, rilegati in quelle zone di classifica, o addirittura non vederli tagliare il traguardo, ma la loro esperienza sarà più che fondamentale per riuscire ad evolvere una vettura che non sembra proprio voler diventare competitiva.