F1 Si parla del ritorno in India

31 Maggio 2015- Nelle ultime settimane c’è stato un botta e risposta che sa di riavvicinamento tra il Jaypee Group, il comitato organizzatore del GP di India e Bernie Ecclestone.

Lotta a due fronti per il ritorno del GP di India. Secondo il gruppo di management indiano, non c’è possibilità di riavere la gara prima del 2016. Ecclestone, dal canto suo, vuole la formalizzazione delle loro intenzioni entro due mesi. In India si è corso dal 2011 al 2013 poi per motivi economici e di tasse è stata cancellata la data nel mondiale. Il contratto con Mr. E è stato solo congelato e se le due parti decidono di riavviarlo sarà facile riavere la gara in India.

Per Ecclestone è molto importante portare la F1 nei mercati emergenti (tra cui, appunto, l’India) perchè gli sponsor sono contenti di correre in questi stati e perchè lui guadagna molti più soldi. I puristi delle corse invece dicono che correre in Europa e nei circuiti storici è molto meglio ma la direzione di globalizzazione della massima serie automobilistica sembra inevitabile. Ben venga l’ingresso dell’India se non toglie un Gran Premio europeo, ma sarà quasi impossibile visto che nel 2016 le prove del mondiale saranno 21. L’indiziato numero uno per sparire è uno dei templi della Formula Uno, il Gran Premio di Monza (come trattato in questo articolo).

Fra due mesi capiremo meglio la situazione ma è preferenza della moltitudine degli appassionati quella verso i circuiti europei. Non ci si dovrebbe poi lamentare se calano gli ascolti e se si percepisce sempre meno amore a livello globale per questo sport. A dimostrazione di questo il GP di Montecarlo, uno dei più storici, è stato visto da molti più spettatori in confronto alle altre prove del mondiale. Se si vuole l’affetto dei fan forse è meglio rimanere di più in Europa.