F1 Nessun dramma McLaren

05 febbraio 2015 – Chi ha già celebrato in anticipo il funerale della McLaren, sacrificata sul probabile altare dell’affidabilità, potrebbe presto ricredersi. Infatti, la nuova Power Unit Honda, che in tre giorni ha percorso solo 44 giri, avrebbe tutta una serie di motivi che giustificherebbero un simile calo di prestazioni da parte della vettura di Woking, a iniziare dalla sperimentazione che i tecnici giapponesi stanno portando avanti.

C’è però un dato a sorpresa: le cause delle continue entrate e uscite dai box dei piloti della McLaren non sono dovute a problemi della Power unit, che in quattro giorni di test non è mai stata sostituita, a differenza del motore della Renault che ha provocato due rotture in casa Red Bull.

Il propulsore giapponese, giova ricordarlo, è stato limitato nel regime di rotazione a 11.000 giri/minuto e nei prossimi test si pensa di portare il regime massimo a 12.000. Questo dato va unito a un altro, relativo alla costruzione stessa del motore: esso è infatti già dotato delle trombette di aspirazione variabili, soluzione che è stata consentita a partire da questa stagione.

E non solo:  a quanto sembra dalle osservazioni condotte sul campo, pare che gli sforzi dei tecnici nipponici e della McLaren si stiano concentrando sulla riduzione del turbo-lag in fase di ripresa, cambiando le mappature per gestire meglio la fase di rilascio e montando in modo diverso le componenti meccaniche della vettura, come per esempio la separazione tra il compresore e la turbina, di cui avevamo già parlato in questo articolo. Così si spiegano, allora, i piccoli problemi (minimizzati anche dallo stesso Alonso) al sistema di raffreddamento, che hanno costretto la McLaren a lunghe soste ai box e a numerosi installation laps, anche per controllare in modo certosino il corretto posizionamento delle parti meccaniche, che sono montate in modo estremo anche per privilegiare l’aerodinamica.

E proprio su questa linea, Eric Bouiller ieri ha dichiarato che Fernando Alonso si è dichiarato soddisfatto, durante queste giornate di test, della Mp4-30, definendola stabile e reattiva. Inoltre, se martedì Fernando si è concesso qualche long-run, ieri Button ha iniziato il lavoro sull’aerodinamica, girando sul piede del 1’27”, interrotto a poche ore dalla fine della sessione per un problema alla pompa dell’olio.

In generale, però, il clima in casa McLaren è comunque positivo, considerate le difficoltà di cui i tecnici di Paragon sapevano di dover incontrare. E se dovessero risolvere anche altri problemi in vista della prossima sessione di test, quasi sicuramente tornerà tra le protagoniste, dato il grande potenziale umano messo insieme da Ron Dennis, tornato in prima linea con un obiettivo ben chiaro: vincere. E le sorprese di certo non sono finite…