F1 | Oltre la polemica; Dov’è la Ferrari?

Maranello, 27 dicembre 2014 – L’ingresso di Marchionne nel mondo Ferrari è stato come un intervento a gamba tesa. I cambiamenti col recente passato sono necessari per cambiare rotta, le polemiche con chi ha reso la Ferrari grande e con chi governerà la F1 rischiano però d’essere un’autorete. Nella tempesta di parole la Ferrari è fuori dal tunnel? Forse no, almeno non ancora.

marchionne_arrivabeneIntenzioni. Le parole pronunciate da Marchionne e Arrivabene al pranzo di Natale della Gestione Sportiva sono state tutto meno che cordialità natalize. Giusto così, la Ferrari deve tagliare i ponti col proprio passato e pensare a serrare le proprie fila in vista di un’annata che non potrà essere nera come quella appena trascorsa. Le stesse parole, oro che cola per i giornali, però possono avere effetti non positivi sulla rossa sia al suo interno che nel peso politico generale della Scuderia in F1. L’intenzione è quella di migliorare quanto prima, la modalità d’espressione è parsa quella di un nuovo governo che per prima cosa accusa la precedente gestione per la situazione ereditate. Un biglietto da visita scontato e prevedibile, una scrollata al passato non elegantissima.

Manager al muretto. La figura di Arrivabene a capo della Gestione Sportiva ancora una volta non è quella di un uomo di pista ma di un manager che deve rappresentare il peso politico della squadra ai piani alti della Formula 1. Arrivabene da 30 anni mastica F1 essendo stato il numero uno tra i rapporti del cavallino e lo sponsor tabaccaio. Dovrà lavorare al meglio nell’aspetto politico e regolamentare ponendo la Ferrari al centro dell’universo F1, cosa negli anni un po’ decaduta. Sempre su questo tema le parole di Marchionne potrebbero essere pericolose. Le dichiarazioni su Todt e Montezemolo mettono politicamente “in rotta” la Ferrari con il governo della F1, una mossa coraggiosa (o incosciente) conscia però del fatto che la F1 non sarebbe la stessa cosa senza la Ferrari.

Ricostruire con pazienza. Alla fine si tratta di sport, e nello sport la meritocrazia è il valore su cui si basano i risultati. L’ennesima piazza pulita nel corso di una stagione deve essere la base su cui costruire il successo nell’arco di qualche stagione. Chi oggi in Formula 1 vince ( Mercedes) raccoglie i frutti di 5 anni di lavoro. Anche se i tifosi lo sperano è improbabile che la Ferrari si trovi in vetta già nelle prime gare è importante che mostri un trend di crescita verso dei podi e magari qualche vittoria. L’attuale dirigenza non deve scordare che l’epoca d’oro di Schumacher è stata il frutto di 5 anni di lavoro e un paio di tentativi falliti, mai come in questo caso la fretta sarà cattiva consigliera