F1 | Road To Abu Dhabi. Nico & Lewis: ultima zampata

18 novembre 2014 – Con il successo di San Paolo, Rosberg ha visto risalire le sue quotazioni mondiali. E’ già vincitore per come ha saputo metter in difficoltà il miglior Hamilton fin qui visto in F1. L’esito del mondiale sembrerebbe appannaggio dell’inglese ma lo Yas Marina di Abu Dhabi è una trappola ricca di insidie, dove il “Petrov” di turno potrebbe far saltare di nuovo il banco.

Mercedes austinPremessa. Questo è stato un mondiale anomalo dominato in lungo e in largo da una sola squadra, la Mercedes. E’stato un mondiale anomalo perché Hamilton ha tutto da perdere nonostante abbia trionfato in ben dieci occasioni contro le cinque di Rosberg. E’ un mondiale anomalo perché l’ultimo appuntamento assegnerà il doppio punteggio lasciando possibile ogni finale. Lo Yas Marina è un circuito  anomalo perché lì davvero il sorpasso non è cosa facile. Nel 2010 la Ferrari di Alonso rimase incollata agli scarichi di un ottimo Petrov perdendo malamente un mondiale considerato già vinto. Allora bastava addirittura un piazzamento giù dal podio.

Hamilton (austin)Intelligenza. Hamilton è un pilota che ha il fuoco dentro, uno che corre per vincere sempre .Ora nella sua situazione però la difesa potrebbe rivelarsi il miglior attacco. Lewis, uno che con tutte le cautele del caso è paragonato ai più grandi piloti della storia,  stavolta deve ragionare prima di combattere. Deve portare la sua Mercedes al traguardo anche solo in seconda posizione. Ciò per lui varrebbe il secondo titolo mondiale. In Mercedes proprio la figura di Niki Lauda, uno che correva per il campionato e mai per la singola gara, dovrà essere per Hamilton un ottimo “Virgilio” nel condurlo con i suoi consigli preziosi  fuori dalla selva oscura – si arriva dopo il tramonto – di Abu Dhabi.

Dal canto suo Rosberg, uno che fin qui ha tenuto la questione aperta usando la testa, mettendo in crisi Hamilton là dove era considerato un re (sul giro secco), dovrà mutare la sua personalità da intelligente ragioniere. Dovrà trovare le risorse per sfoderare il week end perfetto con pole e vittoria per poi sperare di non vedere negli specchietti l’altra freccia d’argento. I due, per rincorrere i propri obbiettivi, dovranno di fatto cambiare il loro approccio alla gara. Aggressivo senza timori Rosberg, più cauto e prudente Hamilton.

Mercedes Hamilton Rosberg BrasileL’ago della bilancia. Nell’ultimo appuntamento tutto potrà accadere. E’ però necessario che almeno una macchina riesca ad inserirsi tra le due Mercedes. Chi sarà l’arbitro del mondiale, chi con una grandiosa prestazione d’addio o di riscossa sarà l’ago della bilancia della lotta al vertice. La Red Bull con Ricciardo è l’unica macchina ad aver spezzato il dominio Mercedes. Proprio Ricciardo, dopo il ritiro in Brasile, cercherà di chiudere la stagione positivamente almeno sul podio. Alla fine è lui l’unico ad aver vinto al di là dei soliti noti. L’altra Red Bull, quella di Vettel ultimamente sembrato più in palla, perché non dovrebbe provare a fare la gara dell’anno per dare un’ultima soddisfazione alla squadra che lo ha reso il pilota più vincente di questa decade. Non dimentichiamo le Williams, telaisticamente non eccezionali ma dotate della Power Unit Mercedes, una garanzia. Bottas è davvero stato una rivelazione mentre Massa , ritrovato e rigenerato sicuramente non ha dimenticato il mondiale soffiatogli anni fa proprio da Hamilton. Poi c’è l’orgoglio , quello della rossa che non può finire nell’anonimato il peggior campionato degli ultimi 20 anni, quello di Alonso che lascia per una nuova avventura e vorra’ dimostrare ancora una volta che il problema non è lui, quello di Raikkonen che su questa pista ha già vinto e vola come pochissimi altri. E poi c’è la gara, l’ultima senza appello, c’è l’imprevisto, c’è l’uscita dai box più insidiosa di tutto il mondiale, c’è il fascino di questo sport in cui quando conta davvero a nulla contano le certezze.

Alessandro Francese
Alessandro Francese
Appassionato di sport, motori e Alfa Romeo ho sempre cercato di fare dei miei interessi un lavoro. Dalla tesi su Gianni Brera al mio impegno quotidiano in una concessionaria, almeno in parte, credo di esserci riuscito. Questo però è solo l'inizio! "Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere." Cit. Ayrton Senna

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