30 ottobre 2014 – La Mercedes ieri pomeriggio ha giustamente auto celebrato su twitter la sua Power Unit PU106A Hybrid. Motore che gli ha consentito di proclamarsi con tre gare d’anticipo Campione del Mondo Costruttori.
Le immagini pubblicate mostrano il motore posato su una cassa da trasporto, libero di ogni ingombro e componente che generalmente nei box ne ostacolano in parte la vista.
What a fine piece of modern engineering it is! The PU106A Hybrid #F1 Power Unit. Just stunning! #CarPorn #FlyLikeAV6 pic.twitter.com/BAYteyjWCQ
— MERCEDES AMG F1 (@MercedesAMGF1) 29 Ottobre 2014
Anche se ormai più volte è stato fotografato da varie angolazioni e se ne conoscevano le principali caratteristiche, ciò che ha sorpreso è il confronto con quanto era stato presentato ad inizio stagione.
Infatti riguardando, per gioco, i rendering che erano stati presentati alla stampa ad inizio anno, appare evidente come il team tedesco abbia eseguito un vero e proprio “depistaggio”, fornendo un “manichino” assolutamente difforme dal motore che stava preparando e che ha poi sbaragliato tutta la concorrenza.
Questo, ci ha anche fatto tornare alla mente anche il rendering che la Honda, poco tempo fa, ha presentato alla stampa internazionale. Anche la casa giapponese infatti ha utilizzato un rendering dove veniva mostrato il nuovo propulsore Honda, che dalla prossima stagione tornerà in F1 equipaggiando la sola McLaren.
Le differenze presenti infatti tra il “manichino” Mercedes ed il suo esemplare reale sono effettivamente molte. Per prima salta all’occhio la disposizione del gruppo turbina, MGU-H, compressore che veniva presentata tutta nella parte posteriore e che invece come sappiamo e possiamo vedere, è stata divisa con la turbia nella parte posteriore, il compressore nella parte anteriore ed il MGU-H nel mezzo della V motore. Soluzione esclusiva del motore Mercedes e forse chiave del successo e delle prestazioni delle vetture tedesche.
Altra notevole differenza e la disposizione degli scarichi che era stata rappresentata in modo assai diverso da quello reale. La Mercedes è infatti riuscita a ridurre gli ingombri dei suoi condotti in modo davvero notevole, minimizzando quindi le dispersioni di calore e migliorando il recupero dell’energia, ma nel rendering di inizio stagione questi sembravano molto ingombranti forse anche più di quelli reali di Ferrari e Renault. Le altre differenze le lasciamo al lettore che chiaramente potrà notare come le due unità (rendering e reale) siano assolutamente diverse e lontane tra loro.
Questo ci ha fatto riflettere su quanto allora possa essere reale l’unità giapponese presentata il 1 ottobre. Certamente se questi sono i presupposti e le strategie diversive utilizzate dai produttori di motori c’è poco da analizzare nel rendering presentato. Esiste, quindi, la reale possibilità che anche la Honda abbia mostrato un rendering assolutamente lontano dal reale motore, con lo scopo, appunto, di depistare gli avversari.
Molto probabile quindi che quello che si vedrà sulle vetture McLaren del 2015 sarà un qualcosa di profondamente diverso e, perché no, secondo il nostro personale parere, molto simile a quanto realizzato dalla Mercedes. D’altronde la Honda, se pur svantaggiata nel partire con un anno in meno di esperienza in pista ha avuto il vantaggio di poter vedere ed analizzare le scelte tecniche degli altri produttori e realizzare la sua unità quest’anno senza limiti regolamentari dettati dal congelamento e gettoni vari.
Saranno i primi test invernali a dirci se e come i giapponesi saranno stati penalizzati o avvantaggiati, non resta quindi che attendere e vedere le ali scelte tecniche della Honda e capire quanto il ritrovato binomio McLaren-Honda possa essere competitivo già dalla prossima stagione.