20 agosto 2014 – I sorpassi da sempre hanno rappresentato uno dei fattori principali di attrazione della Formula 1 e in questi ultimi anni, prima delle varie rivoluzioni a base di KERS e DRS se ne sono visti pochi, soprattutto a causa delle innovazioni regolamentari introdotte nel 1998, ovverosia le gomme scanalate e il restringimento delle carreggiate. Si consumano lunghi duelli ai box, fatti di strategias, velocità dei meccanici e decimi di secondo persi o guadagnati durante l’entrata o uscita dai box. Ma proprio in questa epoca fatta di restrizioni regolamentari si consuma quello che da tutti viene definito il sorpasso più bello della storia della Formula 1 e accade proprio a Spa-Francorchamps.
Siamo nella stagione 2000, quando, alla vigilia della tredicesima prova del Mondiale, i contendenti al titolo sono 3: Michael Schumacher, che gioca il ruolo di grande favorito dopo le prime gare stagionali, Mika Hakkinen, autore di una grande rimonta che gli ha permesso di arrivare a Spa davanti al ferrarista, e David Coulthard, terzo incomodo, con Barrichello alle loro spalle dopo la straordinaria vittoria di Hockenheim.
In qualifica, per il finlandese della McLaren sembra tutto facile, la sua MP4-15 sembra imprendibile, stacca i due rivali di oltre 9 decimi e, come se non bastasse, tra di loro si piazzano la sorpresa Jarno Trulli, che parte in prima fia con la Jordan, e Jenson Button, a suo agio con l’ottima Williams-BMW, poi il ferrarista precede il compagno di squadra di Hakkinen. L’inizio gara sembra la fotocopia delle qualifiche, con Hakkinen che scappa e Trulli che fa da tappo a Button e Michael Schumacher, ma il tedesco rompe presto gli indugi e supera entrambi in due giri. Button tenta la stessa manovra ma incappa in un errore, tocca l’abruzzese, va in testacoda e si ritira dopo solo 4 giri dal via.
Jean Alesi, nel frattempo, si conferma maestro dell’asfalto viscido, quando anticipa la sosta e monta le gomme scanalate, cosa che gli consentirà ben presto di risalire la china fino al quarto posto (era partito 17esimo) e poco dopo accade il primo colpo di scena: Hakkinen pesta un riga bianca che lo fa scivolare e lo manda in testacoda, così perde il suo vantaggio di 5 secondi e la prima posizione, con Michael Schumacher che lo distanzia di 5 secondi e lo costringe alla rimonta. Ci sarebbe gloria anche per Barrichello, autore del giro più veloce, se non foosse che un giro prima di rientrare ai box finisce la benzina e deve ritirarsi, così come Alesi.
Si arriva nell’ultima parte di gara con Coulthard che supera Button e Hakkinen che inizia la lotta ravvicinata con Michael Schumacher. Ormai il finlandese ha il ferrarista in pugno, sa di poterlo superare, si beve Eau Rouge e Raidillon come se fossero le curve di casa e lo affronta alla fine del rettilineo del Kemmel. Ma il tedesco della Ferrari gli chiude la porta in faccia e lo spibnge sull’erba. e Hakkinen non può far altro che accodarsi e aspettare un altro giro.
Il punto è sempre quello: Eau Rouge-Raidillon, dove “Hakka” risucchia praticamente tutta la scia di Schumacher, ma in questo giro (il 41.) c’è una novità, anzi, una terza incomoda: la BAR di Ricardo Zonta, che incoplpevolmente si trova davanti ai due battistrada. Hakkinen asembra non curarsene, e infatti imposta l’attacco prima di approcciare la BAR del brasiliano. Michael Schumacher ha il fianco scoperto, si butta verso l’esterno; entrambi scartano Zonta che si guarda da entrambi i lati, incredulo di quello che gli si stava presentando di fronte; Hakkinen inventa così il sorpasso da manuale che gli consente di superare il ferrarista e balzare in testa alla gara, approfittando della presenza della BAR per avere sufficiente spazio per completare la manovra, facendo esplodere di gioia la moglie Erja e tutto il box della McLaren. Michael Schumacher non può fare nient’altro che arrendersi alla straordinaria forza di Hakkinen, che va a vincere staccando il tedesco di un secondo, davanti al fratello Ralf che si guadagna il terzo graduino del podio, Coulthard, Button e Frentzen che chiudono la zona punti.
Il sorpasso di Hakkinen resta, forse, la più clamorosa delle risposte alla mancanza dei sorpassi in pista causata dall’introduzione delle nuove regole tecniche e rimane indiscutibilmnte una delle scene che la cineteca della Formula 1 conserva per l’eternità, che vede protagonisti due campioni che hanno segnato un’epoca.
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