F1 | Il fattore del consumo carburante in Canada

Roma, 30 maggio 2014 – Il prossimo GP del Canada si svolgerà su una dei tracciati più veloci dell’attuale calendario del mondiale di F1. Dopo Monza, il circuito di Montreal, è sicuramente quello su cui si raggiungono velocità elevate e si mantengono per un tempo prolungato. Rappresenta anche una pista con il  fattore di consumo tra i più alti previsti.

mercedes_chinaOrmai è appurato che i team equipaggiati dal motore Mercedes abbiano, in queste prime gare del mondiale, imbarcato una quantità minore di carburante rispetto agli avversari, si calcola circa il 10% in meno (10 Kg). Un valore non trascurabile se si considera che con le attuali motorizzazioni il vantaggio ottenibile da un alleggerimento di 10 Kg varia tra i 2,6 decimi – 3,3 decimi per giro. Inoltre è interessante sapere che, come nel campo aeronautico, meno benzina s’imbarca e meno si consuma, per il semplice fatto che pesando di meno si consuma di fatto di meno. E’ quasi un moltiplicare il vantaggio; ed in particolare modo nella prima fase di gara.

Un fattore quello del consumo molto importante in Canada, dove si percorre il 60% del tempo per giro con l’acceleratore “a tavoletta” (solo Monza è superiore con circa il 70% del tempo per giro). Questo fa intendere facilmente che i consumi a Montreal saranno critici e chi potrà contare su un efficienza maggiore e minor consumi di carburante è senza dubbio, ancora una volta, favorito.

motore-ferrari-f1-turboMa nel caso del GP del Canada, il ragionamento da fare è diverso; non è tanto chi potrà partire con meno carburante, bensì, chi potrà “spingere” al massimo per più tempo e chi per meno. I team, infatti, saranno costretti ad imbracare quasi il massimo del carburante caricabile nel serbatoio (dalla luce verde del semaforo al rientro al box si possono consumare max 100Kg).

E’ probabile, quindi, che potremmo assistere ad uno dei primi GP in cui qualche pilota sia costretto sovente ad alzare il piede dall’acceleratore e risparmiare carburante per non correre il rischio di non vedere la bandiera a scacchi. Almeno che, la safety-car con il suo intervento non corra in aiuto dei team più “spreconi”.