Londra, 17 aprile 2014 – In Formula 1 ritorna il tema del “budget cap”. Dopo la proposta dei piccoli team di introdurre un tetto ai costi, ben sei team, tra cui Mercedes e Red Bull, si sono detti contrari a questa iniziativa. Intanto Jean Todt ha fissato una riunione con tutte le squadre il 1° maggio per affrontare questo problema.
Con questa forte crisi economica che sta mettendo in difficoltà un pò tutta la società mondiale, in Formula 1 si torna a parlare di risparmio. Infatti proprio in questi giorni i piccoli team come Force India, Sauber, Caterham e Marussia hanno deciso di farsi sentire riguardo gli alti costi della F1, sollecitando nuovamente la FIA per introdurre il famoso “budget cap” (un tetto ai costi della F1, nrd) dopo che lo stesso Jean Todt aveva abbandonato l’idea per il 2015.
Tuttavia, nonostante il presidente della Federazione Sportiva avesse indito una riunione prevista per il 1° maggio con tutte le squadre per affrontare al meglio questo tema, ben sei squadre come Red Bull, Mercedes, Williams, McLaren, Lotus e Ferrari, avrebbero già bocciato l’idea proposta dai loro colleghi.
“Credo che un tetto non sarà mai in grado di controllare i costi in maniera efficace. Tutti i team concordano, tutti vogliamo ridurre le spese. Il modo più efficace per riuscirci passa per i regolamenti sportivi”, ha spiegato il direttore sportivo della Red Bull, Chris Horner. “Dobbiamo concentrarci sui regolamenti sportivi e sui costi legati ai piloti”
Oltre al team di Milton Keynes anche la Mercedes, inizialmente favorevole all’introduzione del “budget cup”, ha espresso il suo dissenso all’inziativa portata avanti dalla FIA e dai piccoli team. “Ci siamo resi conto che, da parte di alcune squadre, c’era un’opposizione estrema. Dobbiamo accettarlo – ha ammesso il numero 1 al muretto della Mercedes, Toto Wolff – ma pensiamo che i costi debbano scendere ed essere limitati in qualche modo. La soluzione è quella indicata da Horner: «Se le norme sportive e tecniche sono la strada da percorrere, e il passato dimostra che e’ così, allora esploriamo questa strada e pensiamo a nuove regole, con la speranza che questo consenta di abbattere i costi”.