16 febbraio 2014 – L’11 giugno del 1995 si consuma una delle scene più romantiche e allo stesso tempo rocambolesche della storia della Formula 1, con un protagonista annunciato: Jean Alesi.
Il francesino di Avignone arriva a Montreal accreditato della quarta posizione con 20 punti di distanza da Michael Schumacher ed è deciso a riscattare le ultime due gare di Barcellona e Montecarlo, dove sarà costretto a dare forfait rispettivamente per rottura al motore e un incidente con Brundle, mentre si trovava in seconda posizione e stava correndo per la leadership. Le cose in qualifica, però, sembrano andare come sempre, con Schumacher e Hill pronti a contendersi la vittoria. Ma le avvisaglie che questo fosse un giorno particolare si avranno dalla mattinata: infatti, al primo posto della classifica del warm-up bagnato di Montreal c’è proprio Jean Alesi, che nel giorno del suo 31. compleanno porta la sua 412T2 davanti a tutti, precedendo Barrichello, Berger, Schumacher e Hakkinen.
In gara Schumacher vuole scappare e scatta benissimo dalla pole, così come Hill e Coulthard, Berger e. Alesi, che riuscirà a resistere a Herbert e Hakkinen, la cui gara non dura più di mezzo giro. I due infatti si toccheranno al tornante opposto al rettilineo d’arrivo incastrandosi in mezzo alla pista, rischiando di provocare la bandiera rossa.
Dopo pochi giri, Jean guadagnerà 2 posizioni, una su Berger e l’altra su Coulthard, che si ritirerà a causa di un testacoda e si ritroverà alle spalle di Hill.
Ma per Jean è un giorno speciale e sembra quasi destinato al risultato storico, e ci mette del suo per arrivarci. Infatti, sarà una manovra forzata, decisa e spettacolare a regalare a Jean la seconda posizione, sorprendendo Hill alla stessa staccata in cui Herbert e Hakkinen si sono scontrati al via.
Pochi giri dopo ed ecco che anche Berger sembra voler partecipare alla festa; anche l’austriaco sfrutta il buon momento della 412T2 andando a superare Hill all’uscita della curva Senna con una finta all’esterno e l’attacco all’interno, terminato con successo.
Nel frattempo, Schumacher continua la sua corsa in solitaria, seguito sia da Alesi che da Berger, sino al momento dei rifornimenti, che saranno molto lunghi (nell’ordine dei 14-15 secondi) perché i team hanno deciso una strategia su un’unica sosta. Il team Ferrari, però, sbaglia il momento in cui far entrare ai box la numero 28 di Berger, che procede a rilento e spegne il motore; la sosta sarà molto lunga e Gerhard riparte addirittura ottavo.
La gara procede senza sussulti particolari, con Schumacher seguito a distanza da Alesi fino a che… arriva il colpo di scena! Al 57. giro la Benetton-Renault del fuoriclasse tedesco è costretta a procedere a rilento e a percorrere più di mezzo giro a velocità ridotta e rientrare ai box, mentre Alesi passa al comando! Bloccato da un problema al circuito elettronico di gestione del cambio, il tedesco dovrà spegnere e riavviare il V10 Renault prima di riprendere la via del tracciato.
Alesi, incredulo, inzuppa il casco di lacrime tanto che non riuscirà nemmeno a vedere la pista e completa con regolarità gli ultimi 11 giri, seguito dalle due Jordan, che chiuderanno al secondo e terzo; nel frattempo, Berger si scontra con Brundle nel tornante dopo il rettilineo ed entrambi metteranno fine alla gara finendo nella sabbia e regalando il quinto posto a un incredulo Schumacher, che nella sfortuna guadagna comunque due punti sul rivale Hill e allunga in classifica; legittimerà la gara di cui è il vincitore morale con il giro più veloce.
Ma la festa è tutta per Jean Alesi, che taglia il traguardo da vincitore e sarà letteralmente sommerso dal bagno di folla dei tifosi, che appena terminata la gara del francese invaderanno la pista mettendo a repentaglio l’incolumità loro e dei piloti. L’invasione di pista favorirà l’incredibile sorpasso a fine gara di Mika Salo su Luca Badoer, bloccato dai tifosi. Jean termina il suo giro d’onore con la Ferrari senza benzina a metà tracciato e verrà recuperato da Michael Schumacher, che si fermerà a raccoglierlo e a portarlo ai box.
Rientrato, ci sarà Jean Todt ad accoglierlo sul podio, mentre sotto è un trionfo di bandiere Ferrari, francesi e italiane. Ai box è una grande festa: non solo i membri della Ferrari, ma quelli di tutte le scuderie andranno a tributare il giusto omaggio a Jean, da Briatore a Fiorio, e molti altri.
Si tratta dell’ultima vittoria di una monoposto con il numero 27 sul muso e l’ultima di una monoposto con muso a formichiere spinta da un V12, nonché di quella che permetterà alla Ferrari di eguagliare la McLaren nella classifica di tutti i tempi delle gare vinte.