04 novembre 2013 – La Formula 1 lascia anche il continente asiatico. In una cornice suggestiva come il tracciato di Abu Dhabi, la Red Bull e Sebastian Vettel ribadiscono ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il loro strepitoso ed ineguagliabile stato di forma.
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TOP
– La motivazione Red Bull: Le lattine sono di un altro passo anche sotto il punto di vista della motivazione. Dopo la doppia vittoria mondiale in terra d’India era si pensava che potessero tirare un po’ i remi in barca e puntare all-in sul 2014, invece cosi non è stato. Vettel punta al record di vittorie in una sola stagione, Webber è deciso a lasciare il mondo della F1 ritoccando ancora il suo palmares. Ce la stanno facendo entrambi, per la gioia del management Marko-Horner-Newey che incassa ancora una doppietta oltre che una prova di forza tecnica inarrivabile per tutti gli altri.
– La manovra Alonso-Vergne: Lo spagnolo forse avrà sentito qualche vertebra incrinarsi (si parla di una sollecitazione di circa 15G quando la Ferrari ha messo le quattro ruote sul cordolo a circa 250 km/h e in piena curva) ma la decisione, la cattiveria e la rabbia agonistica con cui Alonso ha disegnato quella manovra sono da manuale, da animale, da samurai. Davvero tanta roba.
– Paul Di Resta: Force India nuovamente a punti dopo una crisi di risultati iniziata in Inghilterra, a fine giugno. Lo scozzese è autore di una gara consistente, condita da una strategia di gara veramente buona che gli permettono di andare nuovamente a punti.
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FLOP
– Mancanza di spettacolo: nonostante il grande scenario in cui la corsa degli emirati si svolge, l’appuntamento mediorientale è sempre abbastanza ‘piatto’ in fatto di emozioni e sorpassi. L’indice di gradimento degli appassionati, sotto il punto di vista dell’azione in pista, è stato sempre tra i più bassi dell’intero campionato. Anche quest’anno non è stato da meno.
– Williams-Renault: non è una novità, ormai, il fatto che il team di Grove non marchi più punti iridati. Un solo punto in carniere a due gare dal termine è forse il dato che più da evidenza della crisi nella quale il team di Sir Frank naviga.