Singapore, 20 settembre 2013 – La Red Bull sembra veramente imprendibile sul tracciato cittadino di Singapore, sia nella prestazione assoluta che nelle simulazioni del passo gara, cosa ha portato la Red Bull a questi livelli?
Sembra omrai chiaro a tutti come l’arma vincente della RB9, disegnata dal genio di Adrian Newey, abbia fondato tutta la sua competitività sull’eccellente utilizzo del diffusore posteriore, nonchè di qualche mappatura ai limiti del regolamento (grazie a Renault) che aiuta a farlo funzionare. Non a caso la Red Bull era la monoposto che sia a Spa che a Monza riusciva a girare con le ali più scariche rispetto alla concorrenza, registrando in questo modo anche buone velocità di punta, nota dolente fini a qualche tempo fa. Di fatti il lavoro del diffusore forniva un enorme quantità di carico al posteriore permettendo quindi di scaricare l’ala posteriore ma anche di conseguenza per mantenere un buon bilanciamento quella anteriore.
Di lavoro sul diffusore ne è stato fatto davvero tanto nella foto sotto vi mostriamo una segquenza di modifiche che parte dai test di Silverstone (foto in basso) all’ultimo diffusore portato a Singapore (foto in alto).
Maggiorato nell’ultimo esemplare il gurney flap che ora percorre per tutta la larghezza l’intero diffusore. Cambiato leggermente anche il disegno delle due estremità laterali, non più squadrato ma neanche non troppo ampio come le precedenti versioni.