F1 | La Mercedes si difende: “Non abbiamo organizzato il test”

Parigi, 20 giugno – L’entourage Mercedes, attraverso Paul Harris, ha replicato alle accuse mosse dalla FIA dichiarandosi del tutto incolpevole.

mercedes_monaco_3La Corte Internazionale FIA sta tenendo nelle aule del tribunale di Parigi il processo al “test-gate”, che vede coinvolte Pirelli e Mercedes, con quest’ultima accusata di aver violato il regolamento quando testò la W-04 dopo il GP di Spagna.

L’udienza – capitanata dagli esponenti di dieci paesi – si è aperta con le parole del legale FIA Mark Howard, il quale ha espresso le proprie convinzioni sull’utilità del test: “In un periodo in cui i regolamenti non permettono test privati, come si fa a dire che 1000 km non siano stati utili?”.

La posizione della Mercedes sembrava complicarsi drammaticamente, fin quando non è giunta la replica da parte del legale Paul Harris: “Non abbiamo alcuna colpa, l’articolo 22 parla del divieto di ‘test condotto da’ un team, mentre noi ci siamo limitati ad assecondare la volontà della Pirelli; per questo siamo innocenti”.

Nel frattempo sono giunti in aula anche il boss Red Bull Chris Horner seguito dal capo ingegnere e dall’avvocato Paul Monaghan; anche Ferrari ha fatto presenza con due legali.

Proprio contro il team italiano si è scagliata la difesa Mercedes, accusandolo di non aver contravvenuto alle regole quando nel 2012 testò con la F150, all’epoca non ancora vecchia di due anni. Harris ha poi concluso ammettendo che l’unica colpa dei tedeschi è di aver girato con i caschi anonimi.

La sentenza è attesa per il primo pomeriggio anche se c’è molto scetticismo tra gli inviati a Parigi; molto più probabile è il rinvio alla giornata di domani.

Cosa rischia la Mercedes? Non è stata ancora fissata la pena; finora oscilla tra una semplice multa e una squalifica per tutto il resto della stagione. Difficile azzardare un pronostico viste anche le minacce mosse dalla squadra di Stoccarda, pronta a tirarsi fuori dal Circus qualora la propria immagine venisse lesa. Harris, inoltre, citando l’articolo 22 “deve considerarsi attività di test in pista tutto il tempo in pista che non faccia parte di un evento, intrapreso da un competitor iscritto al campionato sembra aver scagionato la compagni tedesca. A questo punto la colpa sarebbe solo di Pirelli, che però, essendo finora l’unico gommista a non aver dato forfait per il 2014, potrebbe minacciare anch’essa l’addio alla F1 lasciando “a piedi” le monoposto.

“Attendere” è dunque l’unico imperativo di questo processo, trasformatosi in breve tempo in uno scambio tennistico. Chissà che il vento parigino non abbia trasportato la sottile terra rossa dello Stade Roland Garros nelle aule della Corte di Giustizia…

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