F1 | GP Canada – Hembery non si presenta in conferenza stampa

Montreal, 7 giugno 2013 – Conferenza stampa dei team principal monotematica sull’argomento principe di dichiarazioni e rumors di queste ultime settimane. Presenti Stefano Domenicali per la Ferrari,  Chris Horner per la Red Bull, Martin Withmarsh della McLaren, Monisha Kaltenborn per la Sauber,  e l’obiettivo numero uno dei giornalisti presenti,  Ross Brawn che, come un vero e proprio cyborg con un solo messaggio registrato, ha ripetuto quasi in ogni risposta che, come noto a tutti, c’è un processo in corso e che il giorno dello stesso tutti noi avremo le risposte che cerchiamo. 

Grande assente della conferenza è stato Paul Hembery, Responsabile Pirelli,  al quale è stato “caldamente” consigliato dai legali dell’azienda milanese di non presentarsi al cospetto della stampa in modo tale da evidenziare platealmente la volontà aziendale di chiamarsi fuori dalla questione testgate.

Sull’argomento interveniene, apparentemente, molto volentieri,  Chris Horner,  che dichiara: “Quando fai 1000 km con la monoposto attuale per forza di cose impari qualcosa di nuovo sulla macchina, ci attendiamo una decisione in merito che sia chiara e definitiva e che la federazione faccia chiarezza per il futuro”.

Stefano Domenicali si mantiene ai margini della questione,  specifica che la posizione della Ferrari è stata ampiamente esaminata e che la scuderia di Maranello è stata pienamente scagionata. poi aggiunge: “Se tutta questa questione porterà alla decisione di prevedere altri test per tutti, noi ne saremo ben lieti”. Al termine della conferenza,  intervistato da Antonio Boselli di Sky Sport F1 HD, dichiara “Mi sarebbe piaciuto che si fosse parlato del weekend di gara, noi come Ferrari siamo intenzionati a mantenere il focus sull’aspetto tecnico e sportivo,  e dopo il difficile GP di Monaco,  abbiamo avuto bisogno di riprendere il cammino” ( ndr. e visti i risultati della seconda sessione di prove libere, la direzione sembra essere quella giusta).

Ross Brawn ha però tenuto a specificare che non si è trattato di un test segreto ma di un test privato. “Non potevamo certo giocarci la reputazione e l’integrità sportiva della Mercedes,  pensando di poterci nascondere per ben tre giorni” – ha dichiarato il boss del muretto box della casa di Stoccarda – “Non avremmo di certo eseguito il test se non avessimo pensato di poterlo effettuare” –  lasciando intendere che qualche forma di autorizzazione ad eseguire il test da parte della FIA sia in possesso del team, probabilmente una mail di Withing. Staremo a vedere.