F1 | Ricciardo, che frecciate a Vettel: “A volte è un frustrato!”

Daniel Ricciardo ha parlato del suo ex compagno di squadra, Sebastian Vettel, definendolo come “un pilota dal grande talento ma che a volte si fa prendere dalla frustrazione!”. 

di Francesco Svelto |

 

Daniel Ricciardo si è fatto sentire. Eccome se si è fatto sentire. Forse nel contesto festoso e piuttosto soft di fine anno certe dichiarazioni sono passate un po’ in sordina ma in altri periodi dell’anno avrebbero fatto discutere e non poco. Alcuni virgolettati del pilota australiano, senza dubbio il personaggio più simpatico e positivo dell’intero paddock, hanno riguardato il suo ex compagno di squadra, il quattro-volte campione e attuale pilota della Ferrari: Sebastian Vettel.

Ebbene, Ricciardo ha parlato cosi del tedesco :

«Ha un gran talento, ma quando le cose non vanno, riesce a essere il suo peggior nemico e si fa prendere dalla frustrazione»

Difficilmente il pilota di Perth si è esposto in maniera cosi netta ma quando l’ha fatto, le sue parole hanno riecheggiato per parecchio.

Indubbiamente Ricciardo è un personaggio che conosce Vettel, avendone condiviso l’ambiente Red Bull per diversi anni e addirittura il box ormai tre stagioni fa. Al di la se una dichiarazione del genere possa risultare garbata o no, c’è da dire che i tifosi ferraristi – e non solo – hanno obiettivamente potuto trovare riscontro delle parole di Ricciardo in alcuni momenti della stagione passata del tedesco. Una stagione che doveva essere quella della lotta al titolo e che invece si è rivelata un clamoroso fallimento.

Ecco, la chiave è tutta qui. Vettel quando non si trova in un contesto vincente non riesce a tirar fuori il meglio di se. Anzi, ne tira fuori il peggio. E non stiamo parlando di parolacce in mondovisione o di atteggiamenti isterici ai box ma di fatti in pista. Vettel nel 2016 si è visto sopravanzare diverse volte, sia in qualifica che in gara, dal compagno di squadra Kimi Raikkonen. Cosi come nel 2014 – quando la Red Bull iniziò a subire lo strapotere Mercedes in fatto di power unit – si è fatto sopravanzare da Daniel Ricciardo. Entrambi periodi in cui la vittoria era difficile e Vettel doveva far fronte ad una marea di difficoltà prima ancora di poter pensare ai buoni risultati.

Il comun denominatore delle due annate (separate soltanto da un 2015 con tre vittorie e tante ovvie speranze in rosso) è forse il non saper proiettare in pista la rabbia e la foga – oltre che il già citato immenso talento – che ha. Come un turbo anni 80 da oltre 1000 cavalli che non riusciva a erogare in pista la sua immensa potenza senza far pattinare le gomme risultando ingestibile.

Il nuovo anno  per lui, la Ferrari e i ferraristi è appena inziato. Il 24 febbraio Maranello svelerà al mondo la sua arma per il mondiale. Andrà subito in pista, a Fiorano, con la stessa foga e rabbia e voglia del suo pilota per puntare dritto al titolo mondiale. Chissà se succederà o se dovremo iniziare a leggere e sentire di voci sempre più insistenti relative al suo cambio di casacca per il 2018.

 

Francesco Svelto

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Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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