F1 | Ferrari 2017, quando il silenzio è d’oro

La Ferrari in questa fase della stagione è lontana dai riflettori. Pochissime indiscrezioni e qualche notizia tirata per i capelli. Auguriamoci che sia di buon auspicio per il team di progetto.

di Giulio Scaccia   

L’inverno è spesso avaro di notizie, soprattutto con questa F1 e in attesa delle presentazioni ufficiali a febbraio ed ovviamente i primi test. In questo mese le notizie di rilievo sono state l’annunicato arrivo di Bottas in Mercedes, il rientro di Massa, che poi non è mai uscito, in Williams e soprattutto l’arrivo fattivo di Liberty Media, con il pensionamento, probabilmente dorato, di Bernie Ecclestone. E la Ferrari? Le ultime parole ufficiali sono quelle di Marchionne a Detroit al Salone dell’auto il 9 gennaio scorso:

Il motore al banco gira alla grande. Però stavolta non commetterò l’erorre dell’anno scorso, vediamo cosa succede quando scenderemo in pista. Posso solo dire che stiamo facendo un lavoro davvero enorme con le nuove regole. Il gruppo di lavoro con me è molto trasparente, mi tengono sempre informato. Sono molto soddisfatto.

Insomma Sergio Marchionne fa tesoro di quanto occorso lo scorso anno e sopratutto delle dichiarazioni definiamole “avventate” su quella che poteva essere e poi non è stata, stagione della Rossa.

Nel frattempo Pino Allievi da F1sport.it intervistato dice: “Ferrari sarà un anno difficile” e Leo Turrini non si pronuncia, rispolverando per il momento della Rossa, il “essere tra color che sono sospesi”. Tutti gli addetti ai lavori o quasi non esternano ottimismo. Meno pessimista è sembrato essere Andrea Cordovani Direttore di Autosprint, intervenendo a Pit Talk.

Trapela poco da Maranello. Su Autosprint, testata sempre prestigiosa ed attenta, sono comparsi dei disegni di Craig Scarborough che potrebbero anticipare quelle che saranno le forme del progetto 668. Si perché la Ferrari ancora non ha un nome e l’uscita, a nostra avviso poco elegante del Banco di Santander, anticipando con un tweet (poi cancellato) un ipotetico nome della vettura dedicata a Jules Bianchi, altro non ha fatto che stimolare una chiacchiera sterile e fondamentalmente inutile. Fatto che, tra l’altro, potrebbe mettere anche in difficoltà la GES Ferrari per la scelta del nome della vettura, ma siamo nel campo delle illazioni. La Santander con poco tatto ha proposto la sigla SF17-JB, in memoria di Jules. Ricordiamo che il 17 era il numero di gara, si correrà nel 2017 e il 17 è il giorno in cui Bianchi è morto. Ricordiamo anche che la precedente monoposto celebrativa fu la F2003 – GA, per ricordare Gianni Agnelli, ma quella volta a decidere fu Luca Cordero di Montezemolo, non certo uno sponsor.

Nel frattempo a Maranello è stato avvistato Julio Velasco, che sembra aver fatto un intervento sulla motivazione ed il team.

Alla resa dei conti, non trapela nulla. La speranza è che, partendo con le nuove regole da un foglio bianco, la struttura guidata da Mattia Binotto sappia tirar fuori qualcosa di interessante.

Nel frattempo partiamo da una certezza o quasi: se Vettel avrà una monoposto competitiva sarà di nuovo felice e sorridente e con lui i tifosi Ferrari. Se non sarà così avrà un 2018 probabilmente interessante e sfidante in un’altra scuderia che sarà probabilmente la Mercedes. Insomma c’è da augurarsi che Binotto, Resta e tutto il team facciano qualcosa di buono partend da un foglio bianco.

Il silenzio a volte è foriero di novità. Speriamo positive.