F1 | Caso Manor e crisi dei team: torna l’ipotesi terza vettura

Innanzitutto non è corretto che venga distribuito solamente il 65 % dei ricavi agli attuali 11 team presenti nel mondiale, mentre il 35 % restante vada direttamente a finire nelle casse della FOM. Mister E e soci potrebbero accontentarsi di una minor percentuale rispetto a quella attuale, dato che si parlerebbe comunque di diverse decine di milioni di euro.

Altra cosa che andrebbe decisamente rivista è la distribuzione di quel 65 % tra le varie scuderie, dove attualmente le scuderie di vertice riescono a garantirsi gran parte della fetta, mentre quelle di bassa classifica devono accontentarsi delle briciole. 

Dunque quello di cui ha bisogno il circus è un maggiore equilibrio economico tra le scuderie di vertice e squadre minori, in modo tale da garantire non solo la sopravvivenza di tutte le squadre, ma anche quella di offrire ai milioni di fan in tutto il mondo un campionato più competitivo ed equilibrato.

Se la F1 esiste tutt’ora grazie ai team ufficiali o quelli supportati direttamente dalla case automobilistiche mondiali, è anche vero che l’essenza di questo campionato è dato grazie anche alla presenza delle scuderie minori. Chissà se con i nuovi soci americani verrà rivisto l’intero sistema, poichè più volte Liberty Media & co hanno affermato di volere rendere più interessante e sostenibile questa F1, probabilmente basandosi sull’attuale sistema che vige nelle leghe sportive a stelle e strisce quali NBA ed NHL.

Alberto Murador