F1 | Max Verstappen: tanto in comune con Jacky Ickx

La stagione 2016 di F1 ha consacrato il talento del giovane Verstappen. I paragoni coi grandi del passato si sprecano: ai più sembra di rivedere Schumacher, i meno giovani rivedono nel giovane olandese il talento di Senna. Ma c’è un altro personaggio a cui può essere accostato, un altro grande che, a causa del suo carattere guascone e ad una serie di situazioni sfortunate, non riuscì a svilupparsi come campione, andando a trovare la propria consacrazione in altre discipline del motorsport che ancora oggi ne glorificano le gesta:  Jacky Ickx.

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Figlio di un giornalista molto amico di Agnelli, il giovane belga ebbe modo di mettersi in evidenza fin da subito nelle classi minori arrivando a debuttare anzitempo su una Tyrrel, allora scuderia solida con ambizioni mondiali. Colpito dalle prestazioni e attratto dal talento del giovane belga, Enzo Ferrari decise di affidargli la monoposto del defunto Bandini e al GP del Belgio del 1968, che allora si disputava sul vecchio circuito di Spa, riuscì ad interpretare al meglio la monoposto rossa dotata di alettone arrivando terzo al traguardo.

Ma fu in occasione dell’appuntamento in Francia, disputatosi a Rouen, che il belga mise in mostra la sua abilità a guidare sull’asfalto bagnato, tanto da lasciare attoniti avversari e il suo stesso team. Quel giorno Ickx sembrava guidare sull’asciutto, tanta era la sua bravura a controllare la macchina su una pista quasi allagata. Quando tagliò vittorioso il traguardo, la Ferrari vide finire ufficialmente un digiuno di vittorie che durava ormai da due anni.

Nacque una stella?  No nacque Pierino il terribile.

Forse esaltato dai risultati e non supportato da una certa maturità caratteriale, Ickx cominciò a lasciarsi andare ad atteggiamenti arroganti che alla lunga crearono malcontento nella squadra. La ciliegina sulla torta fu l’aver disertato un test che la Ferrari tenne sulla Autostrada del Sole, per l’occasione opportunamente chiusa, dove la scuderia emiliana doveva provare la velocità massima delle proprie vetture sport in vista della prossima partecipazione alla 24 ore di Le Mans.

Stanco delle continue bizze del suo pilota, Ferrari lo appiedò. Il belga, sfrontato e arrogante, ebbe parole spregevoli per la sua ex scuderia e si accomodò alla Brabham con l ‘intento di umiliare la Ferrari grazie al proprio talento. L’esperienza alla Brabham durò il tempo di tornare alla Ferrari.

verstappen-mal-sepang-2016L’avvocato Agnelli fece pressioni su Ferrari che riprese il belga e nella stagione 1970 arrivò addirittura a sfiorare il titolo. Ma il carattere altalenante del ragazzo e la scarsa competitività delle macchine modenesi contribuirono a rompere il sodalizio in favore della Lotus, dove venne ricordato per aver rotto il fronte dei piloti in sciopero a Barcellona (era il 1975), più che per le azioni in pista. Lontano dalla forma migliore e dalle scuderie di vertice decise di lasciare il dorato mondo della F1 e neanche la sostituzione dell’infortunato Depailler, allora pilota di vertice sulla Ligier, servì a fargli ritrovare lo smalto perduto.

Ma torniamo ai nostri giorni. Ickx e Verstappen, accomunati da un talento cristallino e un arroganza agonistica che li pone tra gli avversari più ostici in pista, hanno in comune una particolare predisposizione a guidare sull’asfalto bagnato ma anche, se non soprattutto, una autostima enorme. Arriverà lontano il diciannovenne olandese?  Forse si. La sua fortuna è che questa F1 naviga nella pochezza assoluta e che un carattere come il suo non viene visto come un elemento di disturbo ma come un richiamo per una mondo che non sa più regalare emozioni al grande pubblico.