F1 | Suzuka 1987: la fine del digiuno Ferrari

La Ferrari interruppe la negatività della stagione 1987 proprio a Suzuka, durante il GP del Giappione. Il protagonista di giornata fu Gerhard Berger.

Quello che manca alla Formula 1 attuale, oltre a una Ferrari costantemente al vertice, sono sicuramente le conferenze stampa di Enzo Ferrari ed i suoi aforismi che spesso attiravano i riflettori della carta stampata e non.

Alla soglia dei 90 anni il Drake compì una rivoluzione impensabile per un uomo della sua età,  assumendo il tecnico del momento John Barnard ed affidandogli la direzione dell’antenna tecnologica a Guildfort, distaccamento Ferrari in Inghilterra e fortemente voluto dal tecnico inglese.

Nonostante ciò il 1987 della Ferrari si stava rivelando una stagione anonima, incolore, con qualche risultato  e soprattutto, spesso, conquistato grazie ai guai altrui.

berger_ferrari_suzukaIn quella stagione la squadra dominatrice fu senza dubbio la Williams-Honda con i suoi dioscuri Mansell e Piquet a spartirsi le vittorie. Le uniche eccezioni furono quelle di Senna, primo a Monaco e a Detroit con la prima monoposto a sospensioni attive, e Prost, forte del motore Porche e un aerodinamica derivata dalle monoposto imbattibili degli anni precedenti.

Ma in agosto qualcosa cambiò. In Ungheria la Ferrari si qualificò in prima fila con Berger e quinta con Alboreto e, anche se in gara furono ambedue fermate da guai tecnici, si cominciò a intuire un’inversione di tendenza ben augurante. La  Ferrari F187, una monoposto bella ma orfana, Barnard non firmò il progetto e nemmeno seguì lo sviluppo spaccando il reparto corse, tra chi doveva collaborare alla monoposto nuova e la gestione in pista di quella in uso. Piero Ferrari, visibilmente preoccupato, convinse  il Vecchio ad affidare lo sviluppo della monoposto, sulla carta molto promettente, a Gustav Brunner che subito ne intuì i difetti e pian piano cominciò a correggerli.

Le prestazioni promettenti portarono Ferrari a dichiarare sui giornali: “Il digiuno sta per finire“.

1987-suzukaSul circuito di Suzuka, andò in scena il Gran Premio del Giappone. La pista nipponica era il circuito test della Honda e questo fatto non lasciava molte speranze ad una vittoria diversa da una monoposto motorizzta Honda.

Il primo colpo di scena lo si ebbe durante le prove: Nigel Mansell, candidato alla vittoria finale e appoggiato dal team Williams in quanto britannico,  ebbe un grave incidente riportando delle contusioni e la frattura di una vertebra impedendogli di fatto di lottare per la conquista del titolo e soprattutto di correre i successivi gran premi.

Con Mansell fuori gara, un demotivato Piquet si vide difatto consegnare il titolo piloti e le uscite in pista del brasiliano furono svogliate e senza mordente. La stessa Williams non si dimostrò competitiva forse per aver perso il motore Honda a favore della McLaren. Questo fatto e una Ferrari risorta, permisero a Berger di conquistare la pole position e a Michele Alboreto il quarto tempo.