F1 | GP Singapore: alte aspettative per Alonso e la McLaren

GP di Singapore domenica, crocevia fondamentale non solo per i top team ma anche per Fernando Alonso e la McLaren-Honda. Nel sud-est asiatico il team di Woking spera di portare a casa un risultato più che favorevole.

di Francesco Svelto |

singaporeAl di la dell’atmosfera magica, al di la delle luci e dei fuochi di artificio che condiscono una notte mozzafiato, il contesto di Singapore sta creando alte aspettative in Fernando Alonso e la sua McLaren-Honda.

I motivi possono essere molteplici. Possiamo parlare del fatto che la pista di Singapore è meno esigente da un punto di vista di powertrain – anche se, ricordiamo, la Honda ha speso ben sette gettoni ultimamente – o del fatto che il budello di Marina Bay rappresenta sempre un terno al lotto.

Fatto sta che dopo i due terribili tracciati di Spa e Monza, dove la compagine di Woking non ha potuto esprimersi al meglio causa deficit di motore che tutti conosciamo, la MP4-31 troverà particolarmente favorevole la fase di adattamento ad un tracciato a più alto carico aerodinamico dove la bontà del telaio la farà da padrone. I buoni risultati di Monaco e Budapest, in tal senso, fanno ben sperare. Inoltre, dalle parti di Woking, hanno più volte ribadito la bontà dello chassis, ponendolo tra i top-3 del lotto di quest’anno.

singapore_pirelliC’è da aggiungere che la maggior parte delle gare disputate sinora nella città-stato, hanno prodotto scenari in cui quasi sempre è entrata in gioco la safety car, dettaglio non da poco per chi è nelle retrovie e vuol provare a rimontare (lo stesso Alonso ne sa qualcosa, vedi edizione 2008).

Lo spagnolo, dal canto suo, si trova in una situazione mentale particolare. Da un lato ha espresso la sua gioia e la motivazione che ha nel lavorare in un team come la McLaren-Honda, dall’altro ha la consapevolezza che, probabilmente i suoi obiettivi – iridati – non saranno esauditi. Alonso ha già deciso per il ritiro a fine 2017 per tutta una serie di motivazioni ma non è escluso che le cose possano cambiare.

Magari già da Singapore.

Francesco Svelto