F1 | Storia: GP San Marino 1981, l’azzardo di Gilles

Il primo Gran Premio di San Marino si disputò sul circuito di Imola all’autodromo Dino Ferrari. Il Drake soprannominava il circuito il piccolo Nurburgring per le sue curve e i suoi saliscendi che si distendevano su una collina naturale. L’atmosfera del Gran Premio era molto tesa, divampavano le polemiche sulle sospensioni pneumatiche della Brabham. Visti i numerosi incidenti occorsi la stagione precedente, la FIA decise di mettere al bando le minigonne, il geniale progettista della Brabham Gordon Murray riuscì a eludere questo divieto creando dei correttori d’assetto che rendevano le macchine piu basse una volta entrate in pista ricreando cosi l’effetto suolo proibito.

La questione regolamentare fece ritardare le qualifiche di venerdi di quasi tre ore, il pubblico entusiasta non risentì del ritardo in quanto ipnotizzato dalla Ferrari tornata protagonista, quasi come fosse un popolo in adorazione alla propria religione laica. Le qualifiche finalmente iniziarono e dopo alterni cambi di scena, finirono con Arnoux in pole provvisoria davanti a Villeneuve, più staccato Piquet. L’impresa era nell’aria, il pubblico affluì numeroso la Ferrari si era particolarmente ben preparata per quell’appuntamento, tanto che al termine delle seconde qualifiche Villeneuve ottenne la sua seconda e ultima pole in carriera. Pironi con l’altra Ferrari si qualifico in terza fila insieme a Piquet. La domenica i tifosi furono accolti dalla pioggia, e, nonostante il tempo si riversarono numerosi sulle colline antistanti il nastro d’asfalto, quella Ferrari in pole position faceva parlare e sognare.

mqdefault0Tutti i piloti optarono per le rain, e, al verde scattarono verso la curva del Tamburello con due Ferrari al comando. Erano due anni che le Rosse di Maranello non si affacciavano più ai vertici di una corsa e farlo proprio in casa era il regalo più bello per tutto il pubblico. Nonostante l’innovativo motore turbo, le due Ferrari allungano (c’è chi maligna anche sulla quantità di benzina nei serbatoi), fino ad arrivare al 15. giro, quando Gilles sentì che la pista stava cambiando. La sensazione esalterebbe il suo istinto da pilota e la sua leggendaria sensibilità, tanto che alla fine del giro prese la via dei box per farsi montare un set di gomme da asciutto. Questa mossa avrebbe contribuito ad alimentare la leggenda del canadese; infatti, sicuro di sé, si rituffò in pista pronto ad approfittare prima degli altri del cambiamento delle condizioni del tracciato. Iniziò quindi una sua battaglia personale con l’asfalto bagnato fatto di controsterzi e controlli al limite; il pubblico presente assaporava la sua arte e, avendo smesso di piovere, cominciava a fare qualche pensierino alla vittoria. Purtroppo, dalla lotta uscì sconfitto: dopo una manciata di giri, sul circuito riprese a piovere e la Ferrari numero 27 non potè far altro che tornare ai box a rimontare i pneumatici da bagnato.

imola1981villeneuveNonostante la pioggia e la leadership perduta, la Ferrari tornò in pista e cominciò il vero spettacolo del primo Gran Premio di San Marino. La rimonta fu furiosa; il pubblico, ad ogni passaggio, lo incitava quasi fosse in testa, addirittura la Ferrari, spinta dall’entusiasmo del pubblico, sembrava andare ancora più veloce. A suon di giri veloci e frenate al limite Gilles risalì fino al 5. posto. Poi improvvisamente il suono delle cambiate mutò e purtroppo cambiò anche il ritmo della sua gara, tanto che venne ripreso e superato fino a perdere la sesta piazza in favore di De Cesaris. Ormai era chiaro la Ferrari aveva dei problemi con la frizione e il canadese quando poteva non la usava, cambiando a orecchio in base al numero dei giri. Questo ennesimo stratagemma lo portò al traguardo ma non gli permise di conquistare nessun punto, né tantomeno la vittoria nel circuito che portava il nome del primo figlio di Ferrari.

L’azzardo del canadese non pagò, Villeneuve con aria sparuta si limitò a dire che sarebbe stato sufficiente che non smettesse di piovere… La Ferrari turbo era ormai una realtà, con Villeneuve e Pironi era stata protagonista e si sentiva pronta a tornare a primeggiare un Gran Premio dopo due anni di digiuno. Il pubblico tornò a casa contento di aver assistito a uno spettacolo unico, ma anche con la consapevolezza che bastava la presenza di Gilles in pista a rendere questo sport popolare e prezioso.

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