F1 | La FOTA sull’orlo del collasso

15 febbraio 2014 – Il tabloid inglese Telegraph riporta la notizia che l’associazione dei team di F1 potrebbe non sopravvivere al mese di febbraio.

L’organismo creato dalle squadre partecipanti al campionato del mondo di F1, sta attraversando problemi economici di eccezionale gravità.

Questa associazione nacque nel lontano 2008 per volontà dei team allora partecipanti di fare fronte comune durante gli incontri che si sostenevano con la FIA e con il detentore dei diritti commerciali della F1, Bernie Ecclestone.

Martin Whitmarsh in the pit laneMan mano che i mesi e gli anni passavano, però, l’associazione stessa ha perso parti delle squadre partecipanti (tra cui Ferrari e Red Bull, n.d.r.) contandone, allo stato attuale, soltanto sette su undici. Il presidente degli ultimi tempi, Martin Whitmarsh, però, per il momento non ricopre più un ruolo attivo in F1 per cui l’associazione stessa si ritrova, di fatto, oltre che senza tutti i team, anche senza un leader e il suo segretario generale, Oliver Weingarten, ha cosi dichiarato:

“L’associazione non è in una situazione ottimale. Posso confermare che le squadre si sono incontrate in una discussione su come ristrutturare l’associazione, il suo consiglio direttivo la strategia di proseguimento del dialogo anche con i team non-soci che hanno beneficiato delle attività della FOTA negli ultimi 12 mesi. “.

La FOTA, quindi, potrebbe disgregarsi già dal mese corrente portando di fatto le squadre, ancora una volta, ad affrontare i meeting con la FIA e/o con Ecclestone in maniera del tutto disunita, portando a ritardi nelle dicisione e scontri politici che potrebbero far molto male ad una F1 in crisi di identità e di consensi popolari. Ricordiamo ai nostri lettori, tra l’altro, che già qualche anno prima del 2008, per bocca di Luca Cordero di Montezemolo, diventata sempre più concreta l’idea di un campionato alternativo alla F1 che coinvolgesse i grandi marchi automobilistici mondiali.

fota-group-photo---geneva-532009I primi membri FOTA in una foto del 2008